domenica 24 novembre 2013

Lo sposo fantasma



Un americano nella Selva Nera



Eccoci di nuovo in compagnia di Washington Irving e dei suoi racconti di fantasmi. Questo che vi propongo, Lo sposo fantasma (The Spectre Bridegroom), é tratto dal The Sketch Book of Geoffrey Crayon, Gent.(1819-1820). La storia è ambientata in un antico castello tedesco, il cui proprietario, il barone Landshort (poca terra), vive in compagnia dell'unica bellissima figlia e di una comitiva di parenti poveri che vivono a scrocco alla sua tavola e lo assecondano nella sua passione per le storie di spiriti. La ragazza è promessa dal padre ad un giovane di nobile casato che nessuno conosce di persona. Il giorno del matrimonio lo sposo è trucidato dai briganti sulla via per il castello. Il suo compagno di viaggio si assume il triste incarico di portare la ferale notizia alla sposa, ma complici la bellezza della fanciulla, la loquacità del barone e, soprattutto, la sua passione per il soprannaturale, le cose andranno altrimenti
 
L'autore, o meglio il suo alter ego, asserisce di aver a scoltato questo racconto in Olanda, durante una sosta in una locanda (“quel tempio della vera libertà”), da un “vecchio svizzero corpulento”, più interessato ad una prosperosa fantesca che alla storia che stava raccontando. Lo stesso autore confessa di ricordare la storia soprattutto per lo spirito con cui fu narrata e per il bizzarro aspetto del narratore. Il contenuto del racconto, poi, non è nemmeno originale, ma suggerito da una “storiella francese”. Sembra quasi che Irving stia facendo il verso a quei critici che lo definiranno “autore elegante ma di poca inventiva.” Gran parte delle sue storie, infatti, attingono al folklore europeo, in particolare quello tedesco. Irving, insomma, attinge a quel materiale mitico che oggi chiamiamo immaginario collettivo. Non gli interessa fingere che queste storie siano originali, quello che è importante è l'atto del narrare. Né gli interessa il concetto di verosimiglianza, l'autenticità delle sue storie è nel fatto che tutti le considerano autentiche: che cosa sarebbe la letteratura senza quella “willing suspensionof dibilief” invocata da Colleridge? Nel momento stesso in cui Irving sembra farsi beffe della credulona passione per il soprannaturale del Barone e della sua combriccola di parenti affamati e scrocconi, non fa altro che rivendicare l'autonomia della letteratura, che egli considera “arte dell'inutile”, in contrapposizione alla morale utilitaristica della nascente borghesia mercantile e industriale: “Poiché non avevo altro modo di trascorrere una serata tediosa e ventosa, presi posto davanti alla stufa e ascoltai svariate storie di viaggiatori, alcune stravaganti, altre noiosissime.”





LO SPOSO FANTASMA

Washington Irving
(1783-1859)


Colui per cui la cena è pronta,
Stanotte, credo, giace freddo gelato!
Ieri alla sua camera l'ho condotto,
Questa notte Sir Gray-steel gli ha fatto il letto!
-Sir Eger, Sir Graheme e Sir Gray-steel. 1




Castello medievale nel Lichtenstein - Germania


Sulla sommità di una della cime dell'Odenwald, una zona selvaggia e romantica della Germania settentrionale situata non lontana dalla confluenza del Meno e del Reno, c'era, moltissimi anni fa, Il castello del barone von Landshort. Adesso è completamente in rovina e quasi seppellito da faggi e fitti abeti; al di sopra, comunque, si può ancora vedere la sua vecchia torre di guardia che combatte, come il suo antico proprietario, per tenere alta la testa e dominare la regione circostante. Il barone era l'ultimo erede della grande casato dei Katzenellenbogen 2, ed aveva ereditato tutto l'orgoglio dei suoi antenati insieme a ciò che restava delle loro proprietà. Sebbene l'attitudine bellicosa dei suoi predecessori avesse impoverito di molto i possedimenti di famiglia, tuttavia il barone riusciva ancora a conservare una parte dell'antica grandezza. I tempi erano pacifici e i nobili tedeschi, in generale, avevano abbandonato i loro scomodi castelli aviti, appollaiati tra le montagne come nidi di aquila, e avevano costruito residenze molto più confortevoli a valle; il barone, invece, continuava a rimanere orgogliosamente asserragliato nella sua piccola fortezza, tenendo in vita con ostinazione ereditaria tutte le vecchie faide di famiglia, così che era in cattivi rapporti con alcuni dei suoi vicini più prossimi, a causa di dispute che erano nate tra i loro bis-bis nonni.