lunedì 13 giugno 2016

Il bambino rapito dalle fate


Una favola nera





Il bambino rapito dalle fate (The Child that went with the Fairies), di Joseph Sheridan Le Fanu, fu dapprima pubblicato in forma anonima nella rivista settimanale di Dickens All the Year Round nel 1869-1870. La storia fu poi inclusa da M.R. James nella raccolta 'Madam Crowl's Ghost and Other Tales of Mystery', (G. Bell & Sons, 1923).
Ancora una volta Le Fanu trae ispirazione dal folklore e dalla storia irlandese. Il racconto si apre con la descrizione di un paesaggio aspro e desolato, che, nel 1689, era stato la scena dell'ultima, disperata rivolta contro gli inglesi, finita in un bagno di sangue che aveva decimato e messo in fuga il fior fiore dell'aristocrazia irlandese e lasciato il paese in una misera così nera che nel 1729 Jonathan Swift scrisse il pmaphlet satirico A Modest Proposal per denunciare le condizioni di vita della sua gente, suggerendo come soluzione paradossale quella di vendere i bambini poveri ai ricchi proprietari anglo-irlandesi come carne da mangiare, dopo averli debitamente ingrassati. La satira scatenò le ire dei moralisti e degli ipocriti, che preferirono attaccare Swift piuttosto che ammettere una scomoda verità, e cioè che i bambini irlandesi erano falcidiati dalla malnutrizione, come pure era molto alta era la percentuale di bambini rachitici e malaticci, che la povera gente giustificava con la fiaba consolatoria dei changeligs, creature malate e deformi che le fate mettevano al posto dei bambini sani e belli. E questo racconto si può considerare una variazione sul tema.
I protagonisti sono la vedova Mary Ryan, “Povera in una terra di povertà,” e i suoi quattro figli. La famigliola vive in una misera capanna ai piedi del Lisnavoura “La misteriosa collinetta della 'brava gente' “ come venivano comunemente chiamati fate ed elfi. E contro i loro malefici la povera donna ha adoperato tutti i rimedi della tradizione, dall'acqua santa ai ferri di cavallo. Ma invano, un pomeriggio, al calar del sole, Billy, il bambino più piccolo con i capelli biondi e grandi occhi azzurri…. ragazzo molto bello…. aveva i colori luminosi della salute e lo sguardo di una schietta semplicità che non appartiene ai ragazzini di città della stessa età,attira l'attenzione di una misteriosa principessa in viaggio nella sua carrozza di antica foggia... tutta un luccichio di colori, dorati e sgargianti.La principessa è accompagnata da un'inquietante dama di compagnia, una donna nera che indossa un turbante multicolore e il cui viso scarno rassomiglia ad un teschio, e che ricomparirà brevemente anche nella Carmilla. Quando la principessa, con i suoi modi suadenti, convince Billy a salire in carrozza, la dama nera “... prese il ricco fazzoletto di seta e oro che teneva tra le dita e se lo portò alle labbra e sembrò spingerlo quasi tutto nella sua grande bocca… per soffocare le risate...a suggerire, forse, una famelicità di tipo sessuale. La carrozza, diretta verso il Lisnavoura, sparisce in un misterioso turbine di polvere e i suoi familiari non rivedranno più il piccolo Billy. Solo i fratellini più piccoli vedranno, in più occasioni, “il faccino di Billy spiarli dalla porta con un'espressione maliziosa,” Egli ha ormai perso l'antica ingenuità, e quando i fratellini corrono ad abbracciarlo, sparisce con un sorriso beffardo. E' come sospeso fra due mondi, e questa contraddizione alla fine lo consumerà. Nell'ultima apparizione ormai non è che un pallido ectoplasma “... a piedi scalzi e lacero, e aveva un aspetto pallido e affamato.Di lui non resterà nemmeno una tomba a ricordarlo, se non l'ombra cupa del Lisnavoura.


Curiosità:
Il mito del changeling è presente anche nel folklore italiano. Nel 1902 Luigi Pirandello scrisse la novella Il figlio cambiato, da cui trasse La favola del figlio cambiato, una composizione favolistica del 1932 rappresentata per la prima volta con la musica di Gian Francesco Malipiero nel gennaio del 1934 a Braunschweig.
Changeling è un film del 2008 diretto da Clint Eastwood e interpretato da Angelina Jolie, ambientato nella Los Angeles degli anni '20.



Il bambino rapito dalle fate
di
Joseph Sheridan Le Fanu



 Thatched Cottage, 1880 - Van Gogh



A est della vecchia città di Limerick, a circa dieci miglia irlandesi sotto la catena montuosa conosciuta col nome di Slieveelim hills, famose per ave offerto riparo tra le loro rocce e gole a Sarsfield* quando le attraversò durante la sua coraggiosa calata contro i cannoni e le munizioni di re Guglielmo, che stavano per raggiungere l'esercito assediante, corre una strada molto vecchia e stretta. Questa connette la strada da Limerick a Tipperary con la vecchia strada da Limerick a Dublino, e si snoda lungo paludi e pascoli, colline e gole, villaggi dai tetti di paglia e castelli senza tetto, per circa venti miglia.
Costeggiando le aspre montagne di cui vi ho parlato, in un tratto diventa singolarmente solitaria. Per più di tre miglia irlandesi attraversa un'area abbandonata. Alla sua sinistra, andando verso nord, si stende una vasta palude nera, dalla superficie piana come un lago e delimitata da un bosco ceduo, mentre a destra si erge una frastagliata catena montuosa, ricoperta dalla brughiera, percorsa da strisce di roccia grigia che ricordano il profilo aggressivo e irregolare di una fortificazione, e attraversata da numerosi crepacci, che qui e là diventano delle gole rocciose e alberate, che si allargano man mano che si avvicinano alla strada. Un misero pascolo, dove qua e là brucavano poche pecore o qualche vacca, fiancheggiava questa strada solitaria per alcune miglia, e all'ombra di una collinetta e di due o tre grandi frassini, c'era, non molti anni fa, il piccolo cottage di una vedova chiamata Mary Ryan.