venerdì 22 gennaio 2016

Il conte Magnus



Non svegliare il conte che dorme





Ecco un altro conte da aggiungere alla lista dei vampiri: Il conte Magnus (CountMagnus), considerato uno dei migliori racconti di M. R. James e pubblicato nella raccolta Ghost Stories of an Antiquary, 1904. Questa volta non siamo nei Carpazi, ma nelle gelide latitudini scandinave, e precisamente in Svezia, “una regione quasi sconosciuta agli inglesi di quaranta anni fa” ma che James, viaggiatore appassionato, aveva avuto modo di visitare e di cui aveva imparato la lingua (oltre al danese - sarà un ottimo traduttore di Hans Christian Andersen - al copto, l'ebraico, e il siriaco). Anche in questo racconto l'orrore è sapientemente costruito attraverso citazioni colte tratte dalla Bibbia e da libri rari che solo un antiquario raffinato come M. R. James poteva padroneggiare con tanta abilità.
Il meccanismo narrativo è ormai collaudato: c'è un narratore in prima persona che viene casualmente in possesso del diario di viaggio di un solitario turista inglese, Mr Wraxall, in visita alla dimora avita di un'antica e nobile famiglia svedese (realmente esistita), i De la Gardie, alla ricerca di documenti da inserire in una specie di guida turistica. Mr Wraxall resta particolarmente impressionato da alcuni misteriosi frammenti scritti del capostipite, il conte Magnus, appunto, che ai suoi tempi si dilettava di alchimia e magia, e resta come ipnotizzato dall'energia che scaturisce dal suo ritratto, tanto che dentro di lui incomincia a sorgere il desiderio di incontrare il conte.
Mr Wraxall, uomo curioso oltre che solitario, interroga il suo albergatore al riguardo del conte per scoprire dettagli folcloristici da inserire nella sua guida. Viene così a sapere che il conte era uomo poco amato per la sua crudeltà verso i contadini e la sua memoria suscita ancora terrore a causa di un misterioso pellegrinaggio nero da cui aveva riportato qualcosa o qualcuno veramente raccapricciante. Incalzato dalle domande di Mr Wraxall, l'oste gli racconta la fine orribile fatta da due uomini che erano andati a cacciare di frodo nei boschi del conte dopo la sua morte. Uno dei due morirà dopo una terribile agonia, mentre il cadavere dell'altro viene ritrovato orribilmente mutilato: “...ma ora la sua faccia non c'era più, perché la sua carne era stata succhiata via dalle ossa.” Paese che vai, vampiro che trovi.
Ma ciò che attira maggiormente la curiosità del nostro turista è lo strano mausoleo ottagonale attaccato alla chiesa del paese dove il conte Magnus riposa in un sarcofago di rame ornato da misteriose incisioni, tra cui l'immagine di una creatura mostruosa, bassa e tentacolare, avvolta in un mantello con cappuccio che insegue un uomo in preda ad un raptus di follia, mentre un misterioso uomo avvolto in un mantello con in testa un cappello a tese larghe, osserva la scena dall'alto di una collina. Preso da una specie di trance, Mr Wraxall inizia ad invocare il conte, quando ad un tratto gli sembra che il sarcofago si apra. A questo punto se ne fugge via terrorizzato, e prendendo a pretesto alcuni suoi affari urgenti, se ne ritorna in Inghilterra. Durante il viaggio in nave le sue allucinazioni peggiorano al punto che gli sembra di rivede in ogni passeggero le due misteriose figure incise sul sarcofago. Giunto in Inghilterra, si reca in carrozza ad un piccolo villaggio in cerca di un po' di pace, ma ad un incrocio, altro luogo magico per eccellenza, rivede quelli che ormai considera i suoi persecutori. Ora si rende conto di aver risvegliato con le sue invocazioni forze misteriose e malvagie, e due giorni dopo morirà, completamente solo in una piccola stanza ammobiliata, gridando: “Che cosa ho fatto?” e “Non c'è speranza?” L'autore non dice chiaramente come è morto Mr Wraxall, ma ce lo fa intuire attraverso le reazioni della giuria venuta a stabilire le cause della sua morte e che sono identiche a quelle degli uomini che avevano ritrovato il cadavere del bracconiere nella foresta del conte Magnus.






Il conte Magnus

di

M. R. James







In che modo mi siano venute tra le mani le carte da cui ho tratto la storia che segue, è l'ultimo punto di cui il lettore verrà a conoscenza in queste pagine. Ma è necessarie precisare qual è la forma in cui possiedo i miei estratti.