Là ci darem la mano...
Edgar
A. Poe è da tutti gli
appassionati di letteratura conosciuto come uno dei maestri
dell’horror e del mistero, ma pochi
lo conoscono come
uno dei primissimi precursori della letteratura umoristica moderna,
madre di quella contemporanea,
ed è a questa produzione umoristica che appartiene il piccolo
racconto che vi propongo: Perché il francesino porta il
braccio al collo (Why the Little Frenchman Wears his Hand in aSling), pubblicato ne
I racconti del grottesco e dell’arabesco
(1840).
E’
un Poe leggero e scanzonato, che costruisce una narrazione degna di
una comica finale, basata su equivoci e reciproci
dispetti
in un crescendo rossiniano.
La
storia è un monologo
scritto in un quasi incomprensibile inglese parlato da uno zoticone
irlandese con pretese di nobiltà: tal ‘Sir Pathrick O'Grandison,
Barronitt.’ che
intende spiegare come mai “the little ould furrener Frinchman,” -
suo dirimpettaio e rivale nell’amore della vedova “the purty
Misthress Tracle” - porta il braccio appeso al collo. A rendere più
esilarante la situazione è la totale ottusità del protagonista,
sempre pronto a scambiare per ammirazione il disagio e l’indignazione
che il suo comportamento e quello del suo degno avversario,
“Mounseer, the Count, A Goose, Look- aisy, Maiter-di-dauns,”
arrecano alla bella
e ricca
vedova,
di cui i
due spiantati
sperano
di godere le grazie, ma soprattutto il patrimonio.
🔹Per saperne di più:
Edgar A. Poe, “Il Diavolo schizzinoso – I racconti umoristici del maestro dell’orrore” (Robin Edizioni)
Perché
il francesino porta il braccio al collo
di
Edgar
Allan Poe(before 1840)
E’
sui miei biglietti da visita (che son tutti di cartoncino rosa
satinato), che ogni gentiluomo che ne abbia voglia può rimirare a
suo piacimento questa interessante dicitura: “Sir Pathrick O'
Grandison1, baroncino, 39 Southampton Row, Russel
Square, parrocchia di o' Bloomsbury.” E se voleste scoprire
chi è il campione delle belle maniere e la persona più in vista di
tutta la città di Londra – ebbene, quello sono io medesimo. Fatto
questo per niente strano (così, per favore, smettetela di arricciare
il naso) perché per ognuna delle sei settimane da che sono un
gentiluomo, dopo aver smesso di fare il bandito per assumere la
baronia, è stato proprio Pathrick che è vissuto come un santo
imperatore, assumendone gli atteggiamenti e le qualità.