lunedì 29 aprile 2024

Sfortunatamente - FREDRIC BROWN

 

Occhio alla penna



Sfortunatamente (Unfortunately) pubblicato nel 1958, è un racconto di fantascienza che rispetta tutti i crismi della narrativa di FREDRIC BROWN: la brevità, il tono ironico e dissacrante, l’amore per il paradosso e, naturalmente, il coup de theatre finale.

Anche questa volta l’autore prende spunto dalle classiche lacune dello studente medio americano, e non solo. Mentre in in Natually, si era preso gioco dell’ignoranza in matematica, in questa storia prende di mira le difficoltà con l’ortografia (è stato pubblicato da Mondadori con il titolo Errore d’ortografia), che risulta particolarmente ardua in una lingua non fonetica come l’inglese. Grazie alla sua maestria nell’uso del paradosso, riesce a trasformare queste situazione di ordinaria quotidianità in incubi raccapriccianti, dove i protagonisti sono gli zimbelli del caso che, proprio quando tutto sembra andare per il meglio, rovescia il tavolo.



Lost in translation:

La traduzione in italiano non riesce a rendere appieno la sorpresa finale, basata su di un gioco di parole alquanto intraducibile. Per fare chiarezza, sono stati aggiunti tra parentesi le parole chiave e in nota la spiegazione.





Sfortunatamente

di

FREDRIC BROWN

 



Ralph NC*5 fece un sospiro di sollievo quando nel suo visore apparve il pianeta quattro di Arturo, proprio là dove il suo computer aveva detto che sarebbe stato. Arturo IV era l’unico pianeta abitato o abitabile del suo sole e distava solo pochi anni luce dal successivo sistema solare.

Aveva bisogno di cibo – le sue riserve di acqua e carburante erano okay ma l’ufficio addetto al vettovagliamento su Plutone aveva fatto un errore nel rifornire il suo ricognitore – e, secondo il manuale spaziale, i nativi erano amichevoli. Gli avrebbero dato qualunque cosa avesse chiesto.

Il manuale era molto specifico su quel punto, rilesse la breve sezione sugli arturiani non appena ebbe inserito i controlli per l’atterraggio automatico.

Gli arturiani,” lesse, “non sono umani, ma molto amichevoli. Un pilota che atterri lì deve soltanto chiedere quello che vuole e gli sarà dato generosamente, prontamente e senza discussioni.

Tuttavia, la comunicazione con loro deve avvenire con carta e matita, dal momento che non hanno organi vocali o organi uditivi. Comunque, leggono e scrivono l’inglese con considerevole padronanza.”

A Ralph NC-5 venne l’acquolina in bocca mentre cercava di decidere quello che voleva mangiare come prima cosa, dopo due giorni di completa astinenza dal cibo, preceduti da cinque giorni di razioni ridotte: una settimana fa aveva scoperto che gli addetti alle vettovaglie avevano commesso un errore nello stoccaggio della dispensa.

Cibi, cibi meravigliosi si susseguirono uno dietro l’altro nella sua mente.

Atterrò. Gli arturiani, una dozzina di loro ed erano veramente inumani – una coda di più di tre metri, sei braccia, magenta brillante – si avvicinarono e il loro capo si inchinò e gli consegnò carta e matita.

Improvvisamente seppe esattamente ciò che voleva, scrisse velocemente e riconsegnò il taccuino. Gli arturiani se lo passarono di mano in mano.

Poi, di colpo, si trovò agguantato, le braccia immobilizzate. E poi lo legarono ad un palo (stake)i intorno a cui stavano ammucchiando sterpaglie e rami. Uno di loro gli diede fuoco.

Lanciò urla di protesta, ma caddero non su orecchie sorde, ma su orecchie che non esistevano affatto. Urlò di dolore, e poi smise di urlare.

Il manuale spaziale era stato abbastanza corretto nel dire che gli arturiani leggono e scrivono l’inglese con considerevole padronanza. Ma aveva omesso di aggiungere che erano molto carenti in ortografia, altrimenti l’ultima cosa che Ralph NC-5 avrebbe chiesto sarebbe stata una bistecca sfrigolante (sizzling steak)ii.


FINE

iIl termine stake letteralmente significa sia palo che rogo, quello usato per bruciare le streghe, per intenderci.

ii Sizzling vuol dire sia sfrigolante che rovente, ed ha anche una connotazione sessuale, un po’ come hot. Steak, o bistecca,viene confuso con stake, in quanto le due parole sono composte dalle stesse lettere, inoltre, ma in questo caso non vale, sono pronunciate allo stesso modo.