Un americano nella Selva Nera
Eccoci
di nuovo in compagnia di Washington Irving
e dei
suoi racconti di fantasmi. Questo
che vi propongo, Lo
sposo fantasma (The Spectre Bridegroom), é
tratto dal The Sketch Book of Geoffrey
Crayon, Gent.(1819-1820). La storia è ambientata in un
antico castello tedesco, il cui proprietario, il barone Landshort
(poca terra), vive in compagnia dell'unica bellissima figlia e di una
comitiva di parenti poveri che vivono a scrocco alla sua tavola e
lo assecondano nella sua passione per le storie di spiriti. La
ragazza è promessa dal padre ad un
giovane di nobile casato che nessuno conosce di persona. Il
giorno del matrimonio lo sposo è trucidato dai briganti sulla
via per il castello. Il suo compagno di viaggio si assume il
triste incarico di portare la ferale
notizia alla sposa, ma complici la bellezza della
fanciulla, la loquacità del barone e,
soprattutto, la sua passione per il soprannaturale, le
cose andranno altrimenti.
L'autore,
o meglio il suo alter ego,
asserisce
di aver a scoltato questo racconto in Olanda,
durante una sosta in una locanda (“quel tempio della vera
libertà”), da un “vecchio
svizzero corpulento”, più
interessato ad una
prosperosa
fantesca che alla storia che stava raccontando. Lo
stesso autore confessa di ricordare la storia soprattutto per lo
spirito con cui fu narrata e per
il bizzarro aspetto del
narratore. Il contenuto del
racconto, poi, non è nemmeno
originale, ma suggerito
da una “storiella francese”. Sembra quasi che Irving stia facendo
il verso a quei critici
che lo definiranno “autore elegante ma di poca inventiva.” Gran
parte delle sue storie, infatti, attingono al folklore europeo, in
particolare quello tedesco.
Irving, insomma, attinge a
quel materiale mitico che
oggi chiamiamo
immaginario
collettivo. Non
gli interessa fingere che queste storie siano originali, quello che è
importante è l'atto del narrare.
Né gli interessa il concetto
di verosimiglianza, l'autenticità
delle sue storie è nel fatto che tutti le considerano autentiche:
che cosa sarebbe la letteratura senza quella “willing
suspensionof dibilief” invocata da Colleridge? Nel
momento stesso in cui Irving
sembra farsi
beffe della credulona passione per il soprannaturale del Barone e
della sua combriccola di parenti affamati e scrocconi, non
fa altro che rivendicare l'autonomia della letteratura,
che egli considera “arte dell'inutile”,
in contrapposizione alla morale utilitaristica della nascente
borghesia mercantile e industriale: “Poiché
non avevo altro modo di trascorrere una serata tediosa e ventosa,
presi posto davanti alla stufa e ascoltai svariate storie di
viaggiatori, alcune stravaganti, altre noiosissime.”
LO
SPOSO FANTASMA
Washington
Irving
(1783-1859)
(1783-1859)
Colui
per cui la cena è pronta,
Stanotte,
credo, giace freddo gelato!
Ieri
alla sua camera l'ho condotto,
Questa
notte Sir Gray-steel
gli ha fatto il letto!
-Sir
Eger, Sir Graheme e Sir Gray-steel. 1
Castello
medievale nel Lichtenstein - Germania
Sulla
sommità di una della cime dell'Odenwald, una zona selvaggia e
romantica della Germania settentrionale situata non lontana dalla
confluenza del Meno e del
Reno, c'era, moltissimi anni fa, Il castello del barone von
Landshort. Adesso è completamente in rovina e quasi seppellito da
faggi
e fitti abeti; al di sopra, comunque, si può ancora vedere la sua
vecchia torre di guardia che
combatte, come il suo antico proprietario, per tenere alta la testa e
dominare la regione circostante. Il
barone era l'ultimo erede della grande casato
dei Katzenellenbogen 2,
ed aveva ereditato tutto
l'orgoglio dei suoi antenati insieme
a ciò che restava delle
loro proprietà.
Sebbene l'attitudine bellicosa dei suoi predecessori avesse
impoverito di molto i possedimenti di famiglia, tuttavia il barone
riusciva ancora a conservare una
parte dell'antica
grandezza. I tempi erano pacifici e i nobili tedeschi, in generale,
avevano abbandonato i loro scomodi castelli aviti, appollaiati tra le
montagne come nidi di aquila, e avevano costruito residenze molto più
confortevoli a valle;
il barone, invece,
continuava a rimanere orgogliosamente asserragliato nella sua piccola
fortezza, tenendo in vita con ostinazione ereditaria tutte le vecchie
faide di famiglia, così che era in cattivi rapporti con alcuni dei
suoi vicini più prossimi, a causa di dispute che erano nate tra i
loro bis-bis nonni.