giovedì 23 aprile 2015

La sfera dei sensi



Il fantasma geloso


La giornalista e scrittrice americana Olivia Howard Dunbar (1873–1953, vedi nota biografica*) nell'articolo di fondo apparso sul The Dial nel primo giugno del 1905 lamentava “la decadenza del Fantasma nella fiction.” La Dunbar sosteneva che “sin dalla nascita della letteratura... quello che noi chiamiamo soprannaturale era stata la materia prima dei narratori.” Faceva notare come i fantasmi erano onnipresenti nel folklore e nelle ballate inglesi e che, durante la metà dell'ottocento, le storie di fantasmi erano all'ordine del giorno nelle riviste americane e soprattutto negli annuari natalizi. “Ma, improvvisamente, e misteriosamente, i fantasmi sparirono dalle riviste.” Né potevano essere considerate un argine a questa decadenza le storie di Henry James, in particolare The Turn of the Screw, dal momento che “il suo racconto è probabilmente troppo esoterico per essere considerato tipico.” Insomma, la Dunbar sperava in un “ritorno del fantasma nella letteratura.”
La sua speranza si realizzò negli anni successivi al suo articolo, in quanto un buon numero di scrittori, molti dei quali donne, pubblicarono storie con fantasmi di vario genere. Lei stessa contribuì a quella rinascita, scrivendo diverse storie psicologiche di fantasmi in cui analizza il ruolo delle donne nel matrimonio e nella vita sociale.
Pubblicato tre anni dopo questo saggio, The Shell of Sense (La sfera dei sensi), è un racconto unico nel suo genere. La storia, infatti, è narrata in prima persona dal fantasma della protagonista, una donna che osserva il marito, ancora in vita, con gelosia e preoccupazione. La donna, ormai libera dalle “nebbie... (che avvolgono) coloro che vivono nella sfera dei sensi,” finalmente realizza che il suo amore non è mai stato ricambiato, e che tutte le cure e le attenzioni che il marito aveva avuto per lei erano state il frutto di un profondo senso di colpa, dal momento che l'uomo è sempre stato segretamente innamorato della giovane cognata che vive nella loro casa. Questa presa di coscienza, dapprima dolorosa, sarà infine liberatoria, sia per la protagonista che per i suoi cari.

Il tema del triangolo amoroso con fantasma sarà sfruttato dal commediografo inglese Noel Coward nella commedia brillante Blithe Spirit (Spirito gaio, 1940), che si prende gioco proprio del rinato interesse per lo spiritualismo che caratterizzò la prima metà del '900.




La sfera dei sensi
di

OLIVIA HOWARD DUNBAR 
 


Magritte "The Lovers" - 1928



Era rimasta insopportabilmente immutata, quella stanza dai toni cupi e indistinti. In una dolorosa ricognizione, il mio sguardo scorreva dall'uno all'altro degli oggetti confortevoli e familiari tra i quali avevo trascorso la mia vita terrena. Improvvisamente, notai che anche gli spazi che io stessa avevo lasciato sugli scaffali della libreria restavano ancora vuoti; che le dita delicate delle felci di cui mi ero presa cura erano ancora futilmente tese verso la luce; che il sommesso chiocciolio del mio orologino, come una vecchia signora con cui la conversazione era diventata automatica, era sempre lo stesso.