Uno
straniero in paradiso
Pubblicato
nel 1903, Mr. Skelmersdale nel
paese delle fate (Mr. Skelmersdale in
Fairyland) è un'insolita
incursione di H. G. Wells,
padre della moderna fantascienza,
nel paese incantato delle fate. Protagonista della
magica
avventura è un giovane aiuto droghiere,
Mr. Skelmersdale
appunto,
la cui unica aspirazione è quella di possedere un negozietto tutto
suo e sposare la sua capricciosa
fidanzatina
Millie, che
lui prosaicamente definisce
“molto
rispettabile.”
Ma
in una magica notte di mezza estate, dopo un futile litigio con la
fidanzata,
Mr. Skelmersdale
vaga
senza meta sulla collina che domina il paesaggio del piccolo
villaggio e
che altro non è che una
di quelle
antiche sepolture preistoriche,
che
con le loro gallerie e camere funerarie, sono
probabilmente
all'origine delle leggende sul
'piccolo popolo'. E
qui, il
nostro Endimione1
in dodicesimo, attira
l'attenzione della regina delle fate, che se ne innamora e lo fa
trasportare nel paese delle fate, un mondo iperuranio dove il cielo e
le stelle non si vedono:
“Quando
si svegliò, si trovò sul più morbido
tappeto erboso
su cui avesse mai dormito prima e sotto l'ombra di alberi scurissimi
che nascondevano completamente il cielo. Infatti, nel paese delle
fate, così pare, il
cielo è sempre nascosto… Ma
nonostante tutto, sotto quegli alberi c'era luce, e sulle foglie
e tra la zolla erbosa brillava una moltitudine di lucciole, belle e
splendenti.”
E' un mondo incantato pieno di creature meravigliose che trascorrono il loro tempo a giocare e amoreggiare. A governarli è la bellissima e dolcissima regina delle fate, un mix incantevole di innocenza e sensualità:
E' un mondo incantato pieno di creature meravigliose che trascorrono il loro tempo a giocare e amoreggiare. A governarli è la bellissima e dolcissima regina delle fate, un mix incantevole di innocenza e sensualità:
“Indossava
un abito verde trasparente, e intorno al suo vitino c'era un'ampia
cintura d'argento… Il
mento e le guance e la gola avevano i lineamenti dolci di un
bambino.”
Ma Mr. Skelmersdale ricorda soprattutto “il modo in cui si muoveva.”
Ma Mr. Skelmersdale ricorda soprattutto “il modo in cui si muoveva.”
Se
per i vittoriani la riscoperta delle fiabe popolari, e in particolare
del mondo delle fate e degli elfi, come nel recupero del folklore
irlandese ad opera del poeta Yeats, significa
fuggire dal materialismo trionfante dell'era industriale, in
questo piccolo racconto il mondo delle fate è un giardino dell'Eden
dove
elfi e fate amoreggiano in allegria e la regina delle fate rapisce
e seduce il povero Mr.
Skelmersdale,
facendosi gioco del puritanismo vittoriano che con il suo rigido e
ipocrita codice morale, le sue crinoline e cuffiette, mortificava la
donna non solo da un punto di vista etico-sociale, ma anche e
soprattutto fisico.
Ma
Mr. Skelmersdale
è
così prigioniero dei suoi pregiudizi che è assolutamente incapace
di cedere al desiderio e solo troppo tardi, quando la regina delle
fate lo rimanderà al suo piccolo mondo, si renderà conto di essersi
innamorato anche lui e
di dover vivere per
sempre con
il rimpianto di ciò che ha perduto.
Libri cosigliati:
Libri cosigliati:
I Racconti delle fate
Traduzione dal francese di Carlo Collodi
Biblioteca Adelphi
1976, 4ª ediz., pp. XX-308 , 12 tavv.
Se preferite, ecco il link per una bella edizione in PDF
Mr.
Skelmersdale nel paese delle fate
di
H.G.
Wells
Arhur Rackham - Comus |
“C'è un
uomo in quel negozio,” disse il dottore, “che è stato nel paese
delle fate.”
“Sciocchezze!”
dissi, e voltai la testa per dare un'occhiata al negozio. Era il
solito negozio di campagna con l'ufficio postale, il filo del
telegrafo sulla facciata, padelle di zinco e spazzole all'esterno,
stivali, stoffa per camicie e carne in barattolo in vetrina.
“Mi
racconti tutto,” dissi dopo una pausa.
“Io
non so niente,” disse il dottore. “E' uno zoticone qualunque –
si chiama Skelmersdale. Ma tutti quanti qui in giro ci credono come
se fosse la Bibbia.”
Dopo un po'
ritornai sull'argomento.
“Non ne
so niente,” disse il dottore, “e non VOGLIO saperne niente. L'ho
curato per un dito rotto – partita di cricket sposati contro
scapoli – ed è stato allora che ho saputo di questa sciocchezza.
Questo è tutto. Ma questo le fa capire con che sorta di gente ho a
che fare, almeno, eh? E' un piacere inculcare idee moderne
sull'igiene a gente come questa!”