Buone feste a tutti
Ma non è una Christmas Carol
Il battesimo di Bloomsbury (The Bloomsbury Christening) Capitplo 11 dei "Tales" di Charles Dickens in Sketches by Boz(1839), originalmente pubblicato nel numero di aprile 1834 del The Monthly Magazine.
Protagonista del racconto è lo scapolo cinquantenne Nicodemus Dumps, (detto anche 'long Dumps' per la sua altezza) che lavora alla banca d'Inghilterra e vive in affitto in un elegante appartamento. A tutta prima sembrerebbe un tranquillo e soddisfatto 'white collar,' ma Dumps non è né l'uno né l'atro: "burbero, cadaverico, eccentrico e sgarbato," è felice solo quando gli altri sono infelici e pertanto "l'unica vera consolazione della sua vita era di
rendere infelici tutti quelli che lo circondavano." Bersaglio prediletto della sua misantropia è il nipote, Mr. Charles Kitterbell, che, manco a dirlo, è invece "un ometto secco e sparuto, con
un gran testone e un faccione sorridente e affabile," e per rendere il personaggio ancora più ridicolo, Dickens aggiunge anche lo strabismo: "cosa che rendeva praticamente
impossibile a chiunque stesse conversando con lui capire dove stesse
guardando." Al contrario dello zio, ama la compagnia, le feste, il buon cibo ed è ammogliato e in attesa del suo primogenito. Il poveretto ha l'infelice idea di chiedere allo zio di fare da padrino al nascituro. Dapprima Dumps prova a rifiutare adducendo come scusa la suscettibilità dei suoi nervi, poi, approfittando del carettere ingenuo e credulone del nipote, si diverte a terrorizzarlo con presunte storie di bambini morti prematuramente. Alla fine è costretto ad accettare non solo di fare da padrino, ma anche di partecipare al ricevimento serale, con tanto di cena per 'pochi amici' e, naturalmente, discorsi di buon augurio. Ma il giorno del battesimo sarà per Dumps un susseguirsi di circostanze avverse che metteranno a dura prova i suoi nervi: dapprima si scontrerà con un maleducato fattorino di omnibus, poi incimperà in un ubriaco molesto, infine dovrà sorbirsi le spiritosaggini degli amici di suo nipote, che sembra aver invitato mezza Londra. Davvero troppo per i nervi dell'ipocondriaco Dumps, e la vendetta non si farà attendere, cinica e spietata, secondo lo stile 'dell'uomo più infelice del mondo.'
Il misantropo e cinico Dumps è generalmente considerato il modello a cui Dickens si ispirò per creare il suo personaggio più famoso: Ebenezer Scrooge, l'indimenticabile protagonista di A Christmas Carol. Ma il giovane Dickns degli esordi sembra ancora immune dal buonismo e dal patetismo che caratterizzeranno le sue opere di maggior successo. Dumps, al contrario di Scrooge, non si pentirà delle sue cattiverie, non ci sarà nessuna catarsi finale, ma l'autore si servirà del suo punto di vista cinico e incline al sadismo, per farsi gioco delle manie di grandezza di quella piccola borghesia cittadina impersonata dai coniugi Kitterbell e dai loro amici, al punto che alla fine il lettore è portato a simpatizzare proprio con l'antipatico protagonista invece che con le vittime del suo spirito caustico.
Il misantropo e cinico Dumps è generalmente considerato il modello a cui Dickens si ispirò per creare il suo personaggio più famoso: Ebenezer Scrooge, l'indimenticabile protagonista di A Christmas Carol. Ma il giovane Dickns degli esordi sembra ancora immune dal buonismo e dal patetismo che caratterizzeranno le sue opere di maggior successo. Dumps, al contrario di Scrooge, non si pentirà delle sue cattiverie, non ci sarà nessuna catarsi finale, ma l'autore si servirà del suo punto di vista cinico e incline al sadismo, per farsi gioco delle manie di grandezza di quella piccola borghesia cittadina impersonata dai coniugi Kitterbell e dai loro amici, al punto che alla fine il lettore è portato a simpatizzare proprio con l'antipatico protagonista invece che con le vittime del suo spirito caustico.
Un po' di storia:
La parte centrale del racconto è occupata dalle dissavventure di Dumps alle prese con un maleducato fattorino di omnibus. Nonostante le prevedibili esagerazioni dickensiane, c'è da dire che non siamo distanti dalla realtà dell'epoca. Gli omnibus erano stati introdotti a Londra nel 1828 sul modello del trasporto urbano parigino, e il servizio ebbe tanto successo che sullo stesso percorso (da Paddington e Regent's Park alla City) c'erano ben 90 vetrture a contendersi i passeggeri. Dopo le proteste dei cittadini i proprietari si riunirono in un'associazione per regolare il servizio e ridurre la competizione, ma non ad eliminarla, come si vedrà. Dal 1832 gli omnibus poterono circolare liberamente anche nella city, essendo venuto meno il monopolio delle carrozze pubbliche, e il loro numero crebbe incredibilmente, i prezzi del biglietto dvennero così accessibili anche alla working class, che ora poteva permettersi di abitare lontano dai luoghi di lavoro in quartieri più salubri dei tristi slums della prima rivoluzione industriale.
Per saperne di più: London Transport Museum
Il battesimo di Bloomsbury
Charles Dickens
Mr.
Nicodemus Dumps, o, come lo chiamavano i suoi conoscenti, 'long
Dumps,' era uno scapolo cinquantenne, alto sei piedi (1,80 cm.):
burbero, cadaverico, eccentrico e sgarbato. Non era felice se non
quando era triste, ed era sempre triste quando aveva ogni motivo per
essere felice. L'unica vera consolazione della sua vita era di
rendere infelici tutti quelli che lo circondavano – allora si
poteva veramente dire che la vita gli sorrideva. Era afflitto da un
posto nella banca d'Inghilterra che gli rendeva cinquecento sterline
all'anno, e abitava in affitto in un 'primo piano ammobiliato,' a
Pentonville, che originariamente aveva preso perché si affacciava
sul lugubre panorama dell'adiacente cimitero. Aveva familiarità con
le facce di ogni tomba, e il servizio funebre sembrava suscitare la
sua più sentita partecipazione. I suoi amici dicevano che era di
sicuro uno scorbutico – lui asseriva di essere nervoso, loro lo
consideravano un fortunello, lui protestava di essere 'l'uomo più
sfortunato del mondo.' Per quanto fosse insensibile, e per quanto
dichiarasse di essere un povero infelice, non era completamente privo
di affetti. Onorava la memoria di Hoylei,
essendo egli stesso un abile e imperturbabile giocatore di whist, ed
era solito ridere compiaciuto di un avversario nervoso e impaziente.