Una favola moderna
Quei tre desideri (Those Three Wishes) è un racconto breve della scrittrice americana Judith Gorog*. Il ritmo narrativo veloce, sostenuto da un linguaggio scarno e ricco di colloquialismi, ben si adatta all'età della protagonista, l'adolescente Melinda Alice, brillante studentessa, tanto graziosa quanto velenosa, al punto di essere soprannominata 'Malefica Melinda.' Temuta e ammirata dai suoi compagni di scuola, esercita la sua malevolenza bullizzando i ragazzi più fragili, fino a che, come in ogni fvola che si rispetti, la nemesi si abbatterà su di lei che resterà vittima di sè stessa.
✨Per una bibliografia in lingua italiana: Fantascienza.com
✨Per una bibliografia in lingua inglese: isfdb
✨Sul mio blog Time for Tales è disponibile il testo originale corredato da esercizi di comprensione e analisi stilistica.
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✨Per una bibliografia in lingua inglese: isfdb
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Quei
tre desideri
di
Judith
Gorog
Roy Lichtenstein |
Nessuno
aveva mai detto che Melinda Alice fosse simpatica. Non era questa la
parola usata. No, era intelligente, perfino spiritosa. La chiamavano
– ma mai in faccia – Malefica Melinda. Melinda Alice era
intelligente e crudele. Sua madre, quando ci pensava, sperava che
Melinda crescendo sarebbe cambiata. Per suo padre contavano gli
ottimi voti di Melinda.
Era
stata Melinda Alice, quando era in terza media, che aveva
soprannominato “Contagio” la timida e miope nuova ragazza ed era
stata la prima a pretendere che qualunque cosa o chiunque venisse
toccato dalla nuova ragazza doveva essere lavato, vaccinato o
evitato. La scuola superiore aveva semplicemente fornito a Melinda
Alice maggiori opportunità per i suoi talenti.
La
cosa sorprendente riguardo a Melissa Alice era il suo potere, nessuno
si fidava di lei, tuttavia nessuno la evitava. Era sempre ben
accetta, era sempre in mezzo. Se l’aveste vista, graziosa e
spiritosa, al centro di un gruppo di studenti che passava davanti
casa vostra, avreste pensato: “Ecco una leader naturale.”
Melinda
Alice era uscita presto per andare a scuola. Voleva studiare da sola
in un posto tranquillo perché ci sarebbe stato un importante compito
di matematica e Melinda Alice non era preparata. Quella ‘A’ era
importante, così Melinda andò a scuola da sola, pianificando le
cose da studiare. Di solito non faceva molto
caso alla natura, così stava quasi per calpestare una bella lumaca
che attraversava il
marciapiedi.
“Uh,
che cosa disgustosa,” pensò Melinda Alice, poi si fermò. Un conto
era non voler calpestare accidentalmente la lumaca, ora invece alzò
la scarpa per schiacciarla.
“Per
favore, no.” disse la lumaca.
“Perché
no?” replicò Melinda Alice.
“Ti
donerò tre desideri,” rispose la lumaca pacatamente.
“D’accordo,”
disse Melinda Alice. “Il mio primo desiderio è che i miei
prossimi,” si fermò per mezzo secondo, “i miei prossimi mille
desideri si avverino.” Sorrise trionfante e aprì la borsa e prese
un taccuino e una matita per tenere il conto.
Melinda
era sicura di aver sentito la lumaca che diceva: “Che ragazza
intelligente,” mentre andava a mettersi al sicuro in un cespuglio
di edera sul lato del marciapiedi.
Durante
il resto del tragitto fino a scuola, Melinda fu tutta presa da idee
stupende. Avrebbe avuto abiti bellissimi. “Desiderio numero due,
che io sia sempre vestita perfettamente,” e fu proprio così. In
verità, il suo nuovo abbigliamento non era molto diverso da quello
che aveva addosso quando era uscita da casa, ma questo significava
semplicemente che a Melinda Alice piaceva il suo stile.
Dopo
averci pensato un po’, scrisse: “Desiderio numero tre. Desidero
avere le orecchie bucate e piccoli orecchini d’oro.” Suo padre
non aveva permesso a Melinda di bucarsi le orecchie, ma ora ci era
comunque riuscita. Si toccò i nuovi orecchini e scosse deliziata i
suoi bellissimi capelli. “Posso avere tutto: stereo, nastri, TV,
videodischi, motorino, macchina, tutto! Per tutta la vita!”
abbracciò i libri estasiata.
Quando
finalmente arrivò a scuola, Melinda era diventata quasi altruista:
poteva desiderare la pace. Allora si chiese: “La lumaca è così
potente?” Si toccò le orecchie, ammirò la sua blusa, la sua
gonna, la sua giacca, le sue scarpe perfette. “Potrei rendere
bella la gente brutta, curare gli storpi---” Si fermò. L’ondata
di altruismo si era esaurita. “Potrei farla pagare a quelli che se
lo meritano!” Alice guardò la scuola e tutti i ragazzi. Aveva un
enorme senso di potere. “Ora, tutti dovranno fare quello che
voglio.” Camminò lungo i corridoi affollati fino al suo
armadietto. Melinda Alice poteva essere dolce, poteva essere
spiritosa. Poteva… la campanella suonò l’appello generale.
Melinda mise via i libri sbatté lo sportello dell’armadietto e si
avviò al suo posto.
“Hei,
Melinda Alice,” sussurrò Fred. “Sai quell’importante compito
di matematica la prossima ora?”
“Oh
no,” fece Melinda Alice con una smorfia. I suoi pensieri erano in
tumulto: “Quella dannata lumaca mi ha fatto fare tardi e ho
dimenticato di studiare.”
“Lo
bucherò,” gemette a voce alta. “Vorrei essere morta.”
FINE
1- Nel mondo anglosassone i voti vengono espressi in lettere maiuscole, la A è il voto più alto, la F (fail) quello più basso.
2- I videodischi sono gli antenati dei Compact Disc. Contengono immagini e suoni registrati in modalità analogica letti con il laser. Introdotti negli anni sessanta, verranno soppiantati dai CD.
*Judith
Gorog(1938–
) Judith
Gorog, scrittrice e globetrotter, è nata nel Wisconsin ma è vissuta in diverse località degli Stati uniti della Germania e dell'Italia. Ha girato in lungo e largo il Peru, il Giappone, l'Europa e
l'Indonesia, continuando a scrivere i suoi racconti. La Gorog ha coltivato il suo amore per la scrittura fin da bambina: “Ho sempre scritto. Ho iniziato a scrivere racconti per bambini fin da piccola, inventando storie e commedie e riscrivendo i miti greci immaginando di dessere io a domare Pegaso.”
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