mercoledì 9 maggio 2012

Il riscatto di Capo Rosso


Un Giamburrasca tra gli indiani

Se cercate O. Henry (1862-1910), pseudonimo di William Sydney Porter, in una storia della letteratura americana, a mala pena troverete un paio di righe che lo definiscono “autore di racconti brillanti e leggeri” ( Cunliffe M., Storia della letteratura americana; P.B.E., 1969). In effetti, O. Henry fu autore estremamente prolifico di racconti caratterizzati da un finale sorprendente che ribalta completamente le premesse iniziali, ne scrisse più di seicento, in parte raccolti in antologie. Sorprendente fu anche la vita di O. Henry. Come tanti scrittori americani, non ricevette un'educazione universitaria, ma sviluppò ben presto un grande amore per la lettura. Intraprese una varietà di lavori: farmcista, cawboy in Texas, editore e giornalista di una rivista satirica, -The Rolling Stone-, cassiere di banca. E fu proprio il suo lavoro in banca a dare una svolta inaspettata alla sua vita e alla sua carriera di scrittore. Nel 1896 fu accusato di appropriazione indebita. Condannato a cinque anni di carcere, fuggì in Honduras dove trovò l'ispirazione per scrivere la raccolta di racconti che, in onore a Lewis Carroll, intitolò, Cabbages and Kings, in cui coniò il termine “banana republic” per descrivere il paese e che diventerà proverbiale. L'anno successivo ritornò negli States per essere vicino alla moglie morente e prendersi cura della loro unica figlia. Nel 1898 andò in prigione, da cui uscì tre anni e una dozzina di racconti dopo. Fu in prigione che adottò lo pseudonimo O. Henry per proteggere la sua vera identità. Nel 1902 si trasferì a New York, dove iniziò la sua collaborazione con il New York World Sunday Magazine, a cui inviò un racconto alla settimana per più di un anno. Il pubblico adorava le sue storie piene di ironia, caratterizzate da un plot avvincente e sorprendente e popolate da personaggi memorabili per le loro debolezze e i loro difetti, più che per le loro virtù. Più severo il giudizio dei critici, che consideravano superficiale la sua leggerezza. Morì a New York nel 1910, alcolizzato e senza un soldo.
O. Henry amava le persone comuni, le cui vite descrisse con sguardo ironico e solidale. Nel suo universo di banditi falliti e redenti, di amanti delusi ma ancora innamorati, di burberi benefici, c'è sempre un sorriso per tutti. Egli è un impareggiabile chiacchierone, un insuperabile intrattenitore, un affascinante bugiardo. Le sue storie sono un meccanismo perfetto, basate sull'intreccio e sulla suspance, fino al colpo di teatro conclusivo, che si sostituisce, con grazia e leggerezza, al finale edificante della letteratura del tempo. Egli costruisce un universo parallelo dove rifugiarsi dalle brutture del mondo reale e dai suoi incubi, dove c'è ancora il tempo per sorridere sulle proprie disgrazie e dove i buoni sentimenti sembrano prevalere.

Il racconto che vi propongo, The Ransom of Red Chief, pubblicato nel 1910 nella raccolta Whirligigs, è uno dei più conosciuti. Le situazioni e i personaggi contribuiscono a costruire un meccanismo così ben oleato da essere stato letteralmente saccheggiato dal cinema e dalla televisione. Il protagonista; Johnny Dorset, una piccola peste di dieci anni, tutto lentiggini e capelli rossi, continua la tradizione dei ragazzi terribili di Mark Twain, mentre i due malfattori che lo rapiscono nella speranza di ottenere un cospicuo riscatto dal ricco papà, sono la parodia buonista degli spietati banditi del selvaggio west.




Il riscatto di Capo Rosso
di
O. Henry (1910)



Sembrava una buona idea: ma prima aspettate che ve la racconti. Eravamo giù al sud, in Alabama – Bill Driscoll e io – quando ci venne quest'idea del rapimento. Successe, come disse Bill dopo, “durante un momento di temporanea apparizione mentalei”; ma lo scoprimmo solo più tardi.
C'era una città laggiù, piatta come una frittella, e chiamata Summit, naturalmente. I suoi abitanti erano di una razza di contadini innocui e cuor contenti come mai se ne erano affollati intorno ad un May Poleii.
Bill e io avevamo messo insieme un capitale di circa seicento dollari, e avevamo proprio bisogno di altri duemila dollari per realizzare una frode di terreni edificabili nell'ovest dell'Illinois. Discutemmo la cosa sui gradini all'ingresso dell'albergo. L'attaccamento alla progenie, ci dicevamo, è forte nelle comunità semi-rurali, per questo, e per altre ragioni, un progetto di rapimento avrebbe funzionato meglio qui che nel raggio d'azione di quei quotidiani che mandano in giro giornalisti in incognito per attizzare chiacchiere su cose di questo genere. Sapevamo che Summit non poteva metterci contro niente più che qualche guardia e forse qualche bracco indolente e una diatriba o due sul Il bilancio settimanale dell'agricoltore. Perciò, ci sembrò una buona idea.
Scegliemmo come nostra vittima il figlio unico di un eminente cittadino a nome Ebnezar Dorset. Il padre era un rispettabile taccagno, collezionista di ipoteche, impeccabile a passare il piatto delle offerte in chiesa e un intemerato speculatore. Il bambino era un ragazzo di dieci anni, con lentiggini a basso rilievo e i capelli del colore della copertina della rivista che comprate all'edicola quando volete prendere il trenoiii. Bill e io ci immaginavamo che Ebnezer avrebbe sganciato senza fiatare i duemila dollari del riscatto fino all'ultimo centesimo. Ma aspettate che ve lo racconti.




A circa due miglia da Summit c'era una montagnola, coperta da un fitto boschetto di cedri. Sul versante posteriore di questa montagna c'era una caverna. E' lì che immagazzinammo le provviste. Una sera, dopo il tramonto, arrivammo in un calessino nei pressi della casa di Dorset. Il bambino era per strada e gettava sassi ad un gattino nel recinto di fronte.
Hei, ragazzino!” dice Bill, “ti andrebbero un sacchetto di caramelle e un bel giro in calesse?”
Il ragazzino prende Bill proprio nell'occhio con un pezzo di mattone.
Questo costerà al vecchio un extra di cinquecento dollari,” dice Bill, scavalcando la ruota.
Il ragazzo scatenò una lotta degna di un orso bruno peso welteriv, ma, alla fine, lo sistemammo in fondo al calessino e filammo via. Lo portammo alla caverna, e dopo legai il cavallo nel boschetto di cedri. Scesa la sera, riportai il calessino al piccolo villaggio, distante tre miglia, dove lo avevo affittato, e me ne tornai a piedi alla montagna.
Bill si stava incerottando i graffi e i lividi sulla faccia. Un fuoco ardeva dietro un grande masso all'ingresso della caverna e il ragazzo stava osservando un bricco di caffè bollente con due penne della coda di un falco ficcate nei capelli rossi. Quando entro, mi punta contro un bastone e dice:
Ha! Maledetto viso pallido, osi entrare nell'accampamento di Capo Rosso, il terrore delle pianure?”
Si è calmato adesso,” dice Bill, arrotolandosi i pantaloni per esaminare alcuni lividi sugli stinchi. “Stiamo giocando agli indiani. Al confronto, lo spettacolo di Buffalo Bill sarà come le immagini della Palestina proiettate dalla lanterna magica nella sala del municipio. Io sono il vecchio Hank, il cacciatore di pelli, prigioniero di Capo Rosso, e sarò scalpato all'alba. Per Geronimo, scalcia forte, quel ragazzino.”



Si, signore, sembrava proprio che quel ragazzino si stesse divertendo un mondo. Il divertimento di campeggiare all'aperto in una caverna, gli aveva fatto dimenticare il fatto di essere egli stesso un prigioniero. Mi battezzò immediatamente Occhio-di-serpente, la Spia, e mi annunciò che, dopo il ritorno dei suoi guerrieri dal sentiero di guerra, io sarei stato abbrustolito sul rogo al sorgere del sole.
Quindi cenammo, il ragazzino si riempì la bocca di pancetta, pane e sugo di carne, e incominciò a parlare. Durante la cena ci intrattenne con un discorso di questo tipo:
Mi piace tanto qui. Non ho mai fato un campeggio prima; ma ho avuto un opossum una volta; e all'ultimo compleanno ho compiuto nove anni. Odio andare a scuola. I ratti hanno divorato sedici uova della gallina chiazzata della zia di Jimmy Talbot. Ci sono dei veri indiani in questi boschi?. Voglio un altro po' di sugo. E' il movimento degli alberi che fa soffiare il vento? Noi avevamo cinque cuccioli. Perché il tuo naso è così rosso, Hank? Mio padre ha un sacco di soldi. Le stelle sono calde? Ho frustato Ed Walker due volte, sabato. Non mi piacciono le ragazze. Non puoi acchiappare i rospi senza un pezzo di spago. I buoi fanno qualche verso? Perchè le arance sono rotonde? Ci sono letti su cui dormire in questa caverna? Amos Murray ha sei dita. Un pappagallo può parlare, ma una scimmia o un pesce no. Quanto ci vuole per fare dodici?”
Ogni pochi minuti si ricordava di essere un terribile pelle rossa, imbracciava il suo bastone-fucile ed in punta di piedi andava all'ingresso della caverna per avvistare gli esploratori dell'odiato viso pallido. Ogni tanto lanciava un grido di guerra che faceva rabbrividire il vecchio Hank il cacciatore di pellicce. Quel ragazzo aveva terrorizzato Bill fin dall'inizio.
Capo Rosso,” dico al ragazzino, “ti piacerebbe andare a casa?”
A che fare?” dice lui. “A casa non mi diverto. Odio andare a scuola. Mi piace fare il campeggio. Non mi riporterai a casa un'altra volta, Occhio-di-serpente, vero?”
Non subito,” dico io. “Staremo qui nella caverna per un po'”
Benissimo!” fa lui. “Sarà uno spasso. Non mi sono mai divertito tanto in tutta la mia vita.”
Erano quasi le undici quando andammo a letto, sistemammo a terra delle ampie coperte e delle trapunte e mettemmo Capo Rosso tra di noi. Non avevamo paura che scappasse. Ci tenne svegli per tre ore, saltando su per prendere il fucile e gridando: “Sst! amico,” nell'orecchio mio e di Bill, ogni volta che l'immaginario crepitio di un ramo o il fruscio di una foglia rivelavano alla sua giovane immaginazione il furtivo avvicinarsi della banda di fuorilegge. Alla fine, piombai in un sonno agitato e sognai che ero stato rapito e incatenato ad un albero da un feroce pirata dai capelli rossi.
Alle prime luci dell'alba, fui svegliato da una serie di terribili strilli di Bill. Non erano urla, o ululati, o grida, o schiamazzi, o guaiti, come ti aspetteresti dagli organi vocali di un uomo; erano semplicemente indecenti, terrificanti, umilianti strilli, come quelli che le donne emettono quando vedono i fantasmi o i millepiedi. E' una cosa tremenda sentire un uomo forte, disperato e grasso gridare senza ritegno in un caverna all'alba.
Saltai su per vedere che cosa succedeva. Capo Rosso era seduto sul petto di Bill con i capelli di Bill attorcigliati intorno alla mano. Nell'altra mano aveva l'affilato coltello che usavamo per affettare la pancetta, e, con diligenza e realismo, stava tentando di prendere lo scalpo di Bill, secondo la sentenza che aveva pronunciato contro di lui la sera prima.
Tolsi il coltello dalle mani del ragazzo e lo feci coricare di nuovo. Ma, da quel momento Bill rimase piuttosto scosso. Si mise giù sul suo lato del letto, ma non chiuse più occhio finché quel ragazzo rimase con noi. Io dormii per un po', ma prima del sorgere del sole mi ricordai che Capo Rosso aveva detto che sarei stato bruciato sul rogo al sorgere del sole. Non ero nervoso o spaventato, ma mi misi a sedere appoggiato ad un masso e accesi la mia pipa.
Perché ti sei alzato così presto, Sam?” mi chiese Bill.
Chi, io? Dico. “Oh, ho un dolorino alla spalla. Pensavo che stare seduto gli avrebbe giovato.”
Sei un bugiardo!” dice Bill. ”Hai paura. Avresti dovuto essere bruciato all'alba ed avevi paura che lo avrebbe fatto. E lo avrebbe fatto di sicuro, se avesse solo trovato un fiammifero. Non è spaventoso, Sam? Pensi davvero che ci sia qualcuno disposto a pagare per riavere a casa un diavoletto come quello?”
Sicuro,” risposi. “I genitori stravedono per una peste come quella. Ora tu e il Capo vi alzate e preparate la colazione, mentre io vado in cima alla montagna per fare una ricognizione.”
Salii sulla montagnola e feci scorrere l'occhio sulle immediate vicinanze. Mi aspettavo di vedere dalle parti di Summit i robusti contadini del villaggio armati di falci e forconi battere la campagna alla ricerca di quei vigliacchi di rapitori. Invece vidi un pacifico paesaggio interrotto da un uomo che stava arando con un mulo grigio. Nessuno stava dragando il fiume, nessun messaggero correva avanti e indietro per comunicare ai genitori in ansia che non c'erano novità. C'era un'attitudine silvestre di sonnolento torpore che pervadeva quella sezione della superficie esterna dell'Alabama che restava esposta al mio sguardo. “Forse,” mi dissi, “ non hanno ancora scoperto che i lupi hanno portato via dall'ovile il tenero agnellino. Che il cielo aiuti i lupi!” e scesi giù dalla montagna per fare colazione.
Quando arrivai trovai Bill che respirava affannosamente con la schiena appoggiata contro una parete della caverna mentre il ragazzo minacciava di fracassarlo con un sasso grande come una noce di cocco.
Mi ha messo una patata lessa bollente giù per la schiena,” spiegò Bill, “e poi l'ha schiacciata con il piede, allora io gli ho dato uno schiaffo. Hai una pistola con te, Sam?”
Tolsi il sasso dalle mani del ragazzo e in qualche modo misi fine alla lite. “Ti sistemerò,” dice il ragazzino a Bill: “Nessun uomo ha mai colpito Capo rosso senza pagarla. Faresti meglio a stare attento.”
Dopo colazione il ragazzino tira fuori dalla tasca un pezzo di cuoio con dei lacci avvolti intorno e va fuori dalla caverna per srotolarlo.
Che cosa avrà in mente, adesso?” dice Bill con ansia. “Non pensi che voglia scappare via, vero, Sam?”
Non aver paura, non mi sembra un tipo casalingo. Ma dobbiamo mettere a punto un piano per il riscatto. Non mi pare che in giro per Summit ci sia molta eccitazione per la sua sparizione, ma forse non hanno ancora realizzato che è scomparso. I suoi potrebbero pensare che sta trascorrendo la notte da zia Jane, o uno dei vicini. Comunque, oggi lo capiranno. Questa notte dobbiamo portare un messaggio a suo padre per chiedere i duemila dollari per la sua restituzione.”
Proprio in quel momento sentimmo una specie di grido di guerra, come quello che Davide deve aver lanciato quando ha messo k.o. il campione Goliav. Quella che Capo Rosso aveva tirato fuori dalla tasca era una fionda, e la stava roteando sulla sua testa.
Mi scansai e sentii un colpo sordo e un lamento venire dalla parte di Bill, come un cavallo quando gli tolgono la sella. Una pietra nera grande come un uovo aveva colpito Bill proprio dietro l'orecchio sinistro. Egli si afflosciò tutto e cadde nel fuoco sulla pentola di acqua calda per lavare i piatti. Lo trascinai fuori e gli versi dell'acqua fredda sulla testa per una mezz'ora.
Di tanto in tanto Bill si metteva a sedere, si toccava dietro l'orecchio e diceva: “Sam, lo sai chi è il mio personaggio biblico preferito?”
Non agitarti,” gli dico, “ti riprenderai subito.”
Re Erode,” fa lui. “Non avrai intenzione di andare via e lasciarmi solo con lui, vero, Sam?”
Andai fuori, acchiappai quel ragazzo e lo scossi fino a fargli tintinnare le lentiggini.
Se non ti comporti bene, ti riporto immediatamente a casa. Adesso, starai buono o no?”
Mi stavo solo divertendo,” risponde imbronciato. “Non volevo ferire il vecchio Hank. Ma perché mi ha picchiato? Prometto di comportarmi bene, Occhio-di-serpente, se non mi rimandi a casa e mi lasci giocare all'Esploratore Nero, oggi.”
Non conosco questo gioco,” dico. “Sta a te e Mr. Bill decidere. E' il tuo compagno di giochi per
oggi. Io starò via per un po', per affari. Ora, vieni dentro e dici che ti dispiace di averlo ferito, o te ne torni a casa, all'istante.”
Costrinsi lui e Bill a stringersi le mani, quindi presi Bill da parte e gli dissi che stavo andando a Poplar Cove, un piccolo villaggio a tre miglia dalla caverna, per scoprire quello che potevo su come avevano preso il rapimento giù a Summit. Inoltre, pensavo che sarebbe stato meglio mandare una lettera perentoria al vecchio Dorset proprio quel giorno, per chiedergli il riscatto e dettargli le modalità di pagamento.
Tu lo sai, Sam,” mi dice Bill, “sono stato al tuo fianco, senza battere ciglio, durante terremoti, incendi e alluvioni, partite di poker, attentati dinamitardi, retate della polizia, rapine al treno e cicloni. Non ho mai perso la calma, fino a quando abbiamo rapito questo razzo a due gambe. Mi sta facendo diventare matto. Non mi lascerai solo con lui per molto tempo, vero Sam?”




Sarò di ritorno nel pomeriggio,” faccio io. “Tu fai divertire il ragazzo e tienilo tranquillo finché ritorno. E adesso scriviamo la lettera al vecchio Dorset.”
Bill ed io prendemmo carta e matita e ci mettemmo a lavorare alla lettera mentre Capo Rosso, avvolto in una coperta, marciava su e giù, facendo la guardia all'ingresso della caverna.
Bill mi pregò tra le lacrime di stabilire un riscatto di millecinquecento dollari, invece che duemila. ”Non sto tentando,” mi dice, “di sminuire il celebrato aspetto morale dell'affetto parentale, ma abbiamo a che fare con esseri umani, e non è umano per nessuno dare via duemila dollari per quelle quaranta libre di gatto selvatico con le lentiggini. Io farei un tentativo a millecinquecento dollari. Puoi addebitarmi la differenza, se vuoi.” Così, per tranquillizzare Bill, acconsentii, e collaborammo a scrivere una lettera che diceva più o meno così:
Egregio Ebnezer Dorset,
Abbiamo vostro figlio e lo teniamo nascosto in un posto lontano da Summit. E' inutile che voi o i più abili detective cerchiate di trovarlo. Le uniche e sole condizioni a cui potete riaverlo sono queste: chiediamo quindicimila dollari in banconote di grosso taglio per la sua restituzione; il denaro deve essere lasciato a mezzanotte nello stesso posto e nella stessa scatola della vostra risposta – come descritto più avanti. Se acconsentite a queste condizioni, inviate la vostra risposta scritta tramite un solo messaggero, stasera alle otto e mezza. Dopo aver attraversato il fiume Owl, sulla strada per Poplar Cove, ci sono tre grandi alberi a circa cento yarde l'uno dall'altro, accanto alla recinzione del campo di grano, sulla destra. Ai piedi del palo della recinzione, di fronte al terzo albero, troverete una piccola scatola di cartone. Il messaggero metterà la risposta in questa scatola e ritornerà immediatamente a Summit. Se tentate qualche mossa scorretta o non seguite le nostre richieste alla lettera, non rivedrete mai più il vostro ragazzo.
Se pagherete il denaro richiesto, vi sarà restituito sano e salvo nel giro di tre ore. Queste condizioni sono definitive, e se non vi acconsentite, non tenteremo più di metterci in contatto con voi.
DUE UOMINI DISPERATIvi


Indirizzai la lettera a Dorset, e me la misi in tasca. Stavo per andare via, quando il ragazzo viene da me e dice:
Aw, Occhio-di-serpente, hai detto che potevo giocare all'Esploratore Nero mentre eri via.”
Gioca pure, va bene,” faccio io. “Mr. Bill giocherà con te. Che razza di gioco è?”
Io sono l'Esploratore Nero,” dice Capo Rosso, e devo cavalcare fino al fortino per avvisare i coloni che stanno arrivando gli indiani. Sono stufo di fare l'indiano. Adesso voglio essere l'Esploratore Nero.”
Va bene,” dico. “Non mi sembra una cosa pericolosa. Credo che Mr. Bill ti aiuterà a sconfiggere i terribili selvaggi.”
Io che dovrei fare?” chiede Bill, guardando il ragazzino con sospetto.
Tu sei il cavallo,“ dice l'Esploratore Nero. “Mettiti giù sulle mani e sulle ginocchia. Come posso cavalcare fino al fortino senza un cavallo?”
Dovresti tenerlo impegnato,” gli dissi, “fino a quando mettiamo in moto il piano. Rilassati.”
Bill si mette a quattro zampe e nei suoi occhi si accende lo stesso sguardo del coniglio preso in trappola.
Quanto è lontano il fortino, ragazzo?” chiede, con voce cupa.
Novanta miglia,” dice l'Esploratore Nero. “Devi darti una mossa, se vogliamo arrivare lì in tempo. Forza, vai.”
L'Esploratore Nero salta sulla schiena di Bill e gli affonda i talloni nei fianchi.
Per amor del cielo,” dice Bill, “Sbrigati a tornare, Sam, più in fretta che puoi. Vorrei che non avessimo chiesto più di mille dollari per il riscatto. Dì un po', smettila di darmi calci o ti acchiappo e te le suono di santa ragione.”
Camminai fino a Poplar Cove e mi misi a sedere dalle parti dell'ufficio postale e dell'emporio, chiacchierando con i zoticoni che andavano lì a sbrigare i loro affari. Un basettone mi dice di aver sentito che Summit era tutta sotto sopra per via del fatto che il ragazzo del vecchio Ebnezer Dorset si era perso o era stato rapito. Era tutto quello che volevo sapere, feci un commento casuale sul prezzo dei fagioli con l'occhio, imbucai la mia lettera senza farmi vedere e venni via. L'impiegato dell'ufficio postale mi disse che il postino sarebbe arrivato tra un' ora per ritirare la posta per Summit.




Quando tornai alla caverna Bill e il ragazzo non si trovavano da nessuna parte, esplorai le vicinanze della caverna e arrischiai un paio di jodel, ma non ci fu alcuna risposta.
Così accesi la pipa e mi sedetti su un pendio coperto di muschio ad attendere sviluppi.
Dopo una mezz'oretta sentii un trambusto tra i cespugli e Bill sbucò barcollante nella radura davanti alla caverna. Dietro di lui c'era il ragazzino, che avanzava piano come un esploratore, con un gran ghigno sulla faccia. Bill si fermò, si tolse il cappello e si asciugò la faccia con un fazzoletto rosso. Il bambino si fermò a circa otto piedi dietro di lui.
Sam,” dice Bill, Suppongo che tu penserai che sono un rinnegato, ma è stato più forte di me.
Sono una persona adulta con attitudini mascoline e abituato all'auto difesa, ma arriva il momento in cui tutti i sistemi di egoismo e predominio falliscono. Il ragazzo è andato. L'ho rimandato a casa. E' tutto finito. Nei tempi antichi c'erano i martiri,” proseguì Bill, “che preferivano affrontare la morte piuttosto che rinunciare alla speciale ricompensa che gli spettava. Nessuno di loro è mai stato sottoposto a torture così soprannaturali come quelle che io ho subito. Ho tentato di essere fedele al nostro codice di predoni, ma sono arrivato al limite.”
Qal'é il problema, Bill?” gli chiedo
Sono stato cavalcato,” dice Bill, “per novanta miglia fino al fortino, non un pollice di meno. Poi, quando i coloni sono stai salvati, mi ha dato l'avena. La sabbia, però, non è un sostituto appetitoso. E poi, per un'ora, ho dovuto cercare di spiegargli perché nei buchi non c'è niente, come mai le strade corrono in entrambi i sensi e cosa rende verde l'erba. Ti assicuro, Sam, che nessun essere umano può sopportare tanto. L'ho preso per il colletto e l'ho trascinato giù per la montagna. Per strada, mi ha dato tanti di quei calci da coprirmi le gambe di lividi dalle ginocchia in giù e devo avere due o tre morsi sul pollice e sulla mano da cauterizzare.
Ma è andato” - continuò Bill - “andato a casa. Gli ho mostrato la strada per casa e con un solo calcio ce l'ho avvicinato di otto piedi. Mi dispiace che abbiamo perso il riscatto, ma o così, o Bill Driscol al manicomio.”
Bill soffiava e sbuffava, ma c'era un aspetto di pace ineffabile e crescente felicità sul suo faccione rubizzo.
Bill,” gli dico, ”nella tua famiglia nessuno soffre di mal di cuore, vero?”
No,” dice Bill, “nessun malanno cronico, tranne la malaria e le disgrazie. Perché?”
Allora potresti anche voltarti,” gli faccio “e dare un'occhiata dietro di te.”
Bill si gira, vede il ragazzo e sbianca in volto, quindi cade a terra di schianto e inizia a strappare senza scopo l'erba e piccoli bastoncini. Per circa un'ora ebbi paura per la sua salute mentale. Allora gli dissi che il mio piano era di sistemare la faccenda immediatamente e che per mezzanotte avremmo ottenuto il riscatto e avremmo tagliato la corda, se il vecchio Dorset accettava la nostra proposta. Così Bill si riprende abbastanza da rivolgere al ragazzo una specie di debole sorriso e promettergli che avrebbe giocato con lui a fare la parte del russo nella guerra contro i giapponesivii, non appena si fosse sentito un po' meglio.
Avevo un piano per ritirare il riscatto senza nessun pericolo di essere preso in trappola, che dovrebbe essere raccomandato a tutti i rapitori professionisti. L'albero sotto cui doveva essere lasciata la risposta, e più tardi il denaro, era accanto al recinto che costeggiava la strada, con vasti campi spogli tutto intorno. Se una banda di guardie stesse sorvegliando la zona per vedere se qualcuno veniva a ritirare il biglietto, avrebbe potuto vederlo da molto lontano nei campi o sulla strada. Ma nossignore! Alle otto e mezza io ero su quell'albero, ben nascosto come una raganella, aspettando l'arrivo del messaggero.
Perfettamente in orario, un giovincello arriva in bicicletta lungo la strada, scorge la scatola di cartone ai piedi del palo dello steccato, vi fa scivolare dentro un foglio di carta ripiegato e se ne torna pedalando verso Summit.



Aspettai un'ora, e quindi conclusi che era tutto a posto. Scivolai giù dall'albero, presi il biglietto, scivolai lungo il recinto finché arrivai al bosco e dopo mezz'ora fui di ritorno alla caverna. Aprii il biglietto, mi avvicinai alla lampada e lo lesi a Bill. Era scritto a penna in una grafia illeggibile, il succo era questo:
Ai due uomini disperati.
Signori, ho ricevuto la vostra lettera oggi per posta, riguardo al riscatto che chiedete per la restituzione di mio figlio. Credo che le vostre richieste siano un po' eccessive, pertanto vi faccio la mia controproposta, e sono propenso a credere che la accetterete. Voi portate Johnny a casa e mi pagate duecentocinquanta dollari in contanti, e io acconsento a liberarvene. Fareste meglio a venire di notte, perché i vicini credono che si sia perso, ed io non potrei essere responsabile per quello che farebbero a chiunque vedessero riportarlo a casa.
I miei rispetti,
Ebnezer Dorset.
Per i pirati di Penzanceviii,” dico io; “ di tutti gli sfacciati...”
Ma diedi un'occhiata a Bill ed esitai. Aveva negli occhi lo sguardo più supplichevole che avessi mai visto sulla faccia di un animale, muto o parlante.
Sam,” mi dice, “cosa sono duecentocinquanta dollari, dopo tutto. Il denaro ce l'abbiamo. Ancora una notte con questo ragazzino mi manderà in un letto a Bedlam. Oltre a essere un vero gentiluomo, penso che Mr. Dorset sia estremamente prodigo nel farci un'offerta così generosa. Non vorrai lasciarti sfuggire l'occasione,vero?”
Per dirti la verità, Bill,” dico io, “questo agnellino ha qualcosa che dà sui nervi anche a me. Lo portiamo a casa, paghiamo il riscatto e ce la filiamo.”
Lo portammo a casa quella notte. Lo convincemmo ad andare dicendogli che suo padre gli aveva comprato un fucile ricoperto d'argento ed un paio di mocassini e che il giorno dopo saremmo andati a caccia di orsi.
Era mezza notte in punto quando bussammo alla porta di Ebnezer. Proprio nel momento in cui avrei dovuto ritirare i quindicimila dollari dalla scatola sotto l'albero secondo la nostra originale proposta, Bill stava contando duecentocinquanta dollari nella mano di Dorset.
Quando il ragazzino scoprì che lo stavamo lasciando a casa, iniziò a gridare come una calliopeix e si appiccicò alla gamba di Bill come una sanguisuga. Suo padre lo staccò via piano piano, come uno sparadrappo.
Per quanto tempo ce la fate a trattenerlo?” chiede Bill.
Non sono più forte come una volta,” dice il vecchio Dorset, “ma credo di potervi promettere dieci minuti.”
E' sufficiente,” dice Bill. “Fra dieci minuti avrò attraversato gli stati centrali, meridionali e centro occidentali e me la starò dando velocemente a gambe verso il confine canadese.”
E, per quanto fosse buio, per quanto Bill fosse grasso e per quanto io fossi un buon corridore, era arrivato ad un buon miglio e mezzo da Summit prima che riuscissi a raggiungerlo.



FINE



iIl nostro narratore usa un registro linguistico colloquiale, ma ogni tanto usa un lessico più ricercato, quasi a dare più credibilità a ciò che dice. In questo caso ha probabilmente confuso aberration con apparition
ii May Pole era un palo ornato da nastri intorno a cui si ballava per festeggiare il primo maggio.
iiiForse si riferisce ad Harper's Magazine, fondato nel 1850 ed ancora in corso
ivIl lessico è preso a prestito dal mondo della boxe
vAbbiamo un'insolita commistione tra la Bibbia e, di nuovo, il mondo della boxe.
viL'espressione contribuisce efficacemente al tono ironico della storia: disperati, nell'intenzione degli scriventi, dovrebbe suonare minaccioso, cioè pronti a tutti, ma i lettori sanno che i due sono letteralmente disperati per le intemperanze del piccolo Johnny
vii La guerra russo-giapponese (1904-1905) fu un conflitto estremamente sanguinoso che scaturì dalle ambizioni imperialistiche rivali dell'Impero Russo e del Giappone nella Manciuria e in Corea.
viiiI pirati di Penzance operetta di Gilbert & Sullivan
ixCalliope”, in onore della Musa della Poesia dalla bella voce, fu un organo a vapore di grande potenza sonora e per questo utilizzato sui battelli a vapore del Mississippi, nelle fiere, nei parchi pubblici, nelle giostre dei luna park, nelle sfilate dei circhi americani.




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