venerdì 13 ottobre 2017

Childe Roland alla torre nera giunse


Childe Roland to the Dark Tower Came
Robert Browning (1832)


Il poema si articola in trentaquattro stanze di sei versi ciascuna con uno schema metrico A-B-B-A-A-B. I versi sono pentametri giambici, ovvero il tipo di verso tipico della poesia inglese. La vicenda è narrata in prima persona dal protagonista in un ininterrotto soliloquio, che insieme al dramatic monologue, è una delle tecniche narrative predilette da B.

Genesi
Fu pubblicato nel 1855 nella raccolta Men and Women, ma la sua composizione risale al gennaio del 1853 e, secondo le parole dello stesso Browning, ebbe una genesi molto simile al poema di Colleridge Kubla Khan (1816), dal momento che l'ispirazione gli giunse in sogno e “I had to write it, then and there.” B., non attribuisce alcun significato simbolico alla sua opera, e, dalle sue parole, sembra quasi che il senso della poesia risieda proprio nel gesto della scrittura; “But it was simply tha I had to do it. I did not know what it meant beyond it, and I am sure I don't Know now.” E proprio grazie a questo che la poesia si è prestata e si presta a diverse interpretazioni e riesce ad ispirare anche i contemporanei. Famoso il ciclo della Dark Tower di S. King, da cui è stato tratto recentemente l'omonimo film. Ma, a parer mio, il cinema si era già ispirato a quest'opera. Mi riferisco al film di Spilberg Incontri ravvicinati del terzi tipo. Anche qui, per usare una frase non mia, ci troviamo di fronte “agli sconfitti che incontrano il sublime.” I continui flash back, i continui déjà vu, le continue frustrazioni del protagonista, la forma turrita del promontorio oggetto della ricerca del protagonista, sembrano ricondurci al poema di Browning. Il film, però, continua là dove B. si era fermato e ci rivela quello che è nascosto dietro alla torre: la realizzazione dei nostri sogni, anche i più improbabili, se ci si crede veramente.

La vicenda
La storia ricalca le avventure dei cavalieri della tavola rotonda alla ricerca del sacro Graal, ma qui l'oggetto della ricerca è una misteriosa 'Dark Tower.' Roland, il protagonista della poesia, e gli altri membri della sua non meglio qualificata 'Band,' hanno trascorso la loro vita in questa ricerca, e ormai egli è l'ultimo sopravvissuto. Tutto


Thomas_Moran_Childe_Roland_to_the_Dark_Tower_Came_1859
questo ci verrà rivelato da una serie di flash back, perché la poesia inizia in medias res, quando il protagonista incontra uno “storpio canuto” dallo sguardo malevolo che gli indicherà la strada per raggiungere la Dark Tower. E sebbene Roland sia sicuro che il vecchio gli stia mentendo, ormai non ha altra scelta che seguire le sue indicazioni, con l'unica speranza non di arrivare alla meta, ma di essere ormai arrivato alla fine di suoi giorni. Egli si incammina così in una pianura desolata dove regnano “penuria, inerzia e bruttezza.” Le uniche forme di vita sono una vegetazione stentata e un vecchio ronzino cieco e scheletrico che sembra uscito dalle “stalle del diavolo.” Gli fa compagnia il ricordo dei suoi anitichi commilitoni, ma quel ricordo non gli è di conforto, perché sia lui che gli altri membri della sua 'Band' hanno commesso atti di codardia. In una disperazione sempre più profonda, Roland attraverserà con difficoltà un fiume infernale e si troverà in regioni sempre più malridotte. A dargli nuovo coraggio arriva però un grande uccello nero, che gli ricorda l'angelo della distruzione nella bibbia ebraica, Apollion. Improvvisamente il paesaggio cambia e la pianura cede il posto ad una serie di brulle colline e, come in preda ad un déjà vu (Ma quasi mi sembrò di riconoscere un certo trucco / Malvagio che mi era già accaduto” ) Roland finalmente riconosce il posto “Dopo una vita spesa a prepararti per questa scena.” Nella luce del crepuscolo la torre gli appare comeQuel tozzo torrione circolare, cieco come il cuore di uno sciocco.” L'aspetto sinistro della torre non scoraggia Roland, essa comunque rappresenta la vittoria dopo tante sconfitte, per lui e i suoi compagni perduti che gli appaiono “Avvolti in un sudario di fiamme” lungo i fianchi della collina, e in segno di riscatto Roland suona il suo corno e pronuncia la frase fatidica Childe Roland alla Torre Nera giunse.

Il titolo della poesia deriva dalla canzone di Edgar nel Re Lear "Child Rowland to the dark tower came,/ His word was still 'Fie, foh and fum,/ I smell the blood of a British man." (III iv. 182-4). La canzone di Edgar, a sua volta, potrebbe derivare da un'antica ballata scozzese The Romance of Childe Rwland. Rowland, il più giovane discendente della famiglia di re Artù, si reca ad Elfland alla ricerca di sua sorella, Burd Ellen, che era stata rapita dagli elfi, e dei suoi due fratelli maggiori che erano stati catturati nel tentativo di liberarla. Il mago Merlino dice a Rowland che quando sarà entrato nel regno delle fate dovrà uccidere tutti quelli che incontrerà e non dovrà né bere né mangiare niente di quanto gli verrà offerto in quella terra, altrimenti resterà prigioniero degli Elfi non vedrà mai più “middle eard.” Quando Rowland arriva nel luogo dove sua sorella è tenuta prigioniera, il re degli elfi emerge dal suo nascondiglio e canta “fi, fo, and fum / I smell the blood of a Christian man! / Be he dead, be he living, wi' my brand / I'll clash his harns frae his harn-pan!” a questo punto l'indomito (undaunted) Rowland sfodera la sua spada (Excalibur) “that never struck in vain.”

Per leggere la fiaba originale vi rimando al mio blog Time for Tales

Le fonti
1: fiabe popolari

La filastrocca del re degli elfi ci ricorda il nostro “Ucci, ucci, sento odor di cristianucci” e ci suggerisce tutta una serie di associazioni con fiabe popolari che Browning doveva conoscere fin dalla sua infanzia in particolare Hop-o'-my-thumb (il nostro Pollicino), Jack and the Benstalk (Giacomino e il fagiolo magico), e Jack the Giant Killer (L'ammazzagiganti).Ma ci sono molte altre somiglianze tra queste fiabe e la storia di Roland. Alla fine di Jack the Giant Killer l'eroe è guidato da un vecchio canuto ad un castello dove sono tenuti prigionieri tutti quegli avventurieri che avevano provato a conquistare la torre prima di lui. Quando Jack arriva al cancello, trova una tromba d'oro appesa ad una catena d'argento e sotto è scritto che “Whoever can this trumpet blow, / Soon shall the giant overthrow, / And break the black enchantment straight, / So all shall be in happy state.”

2: romanzi cavallereschi
Ma possiamo ravvisare fonti più auliche come quelle dei romanzi cavallereschi. Ho già accennato al ciclo dei cavalieri della tavola rotonda, da cui prende il tema della 'quest,' mentre con la Chanson de Roland condivide sia il nome del protagonista che il gesto finale di suonare il corno quando Orlando, paladino del re Carlo Magno, rimasto alla retroguardia a combattere contro i saraceni, suona il suo corno a Roncisvalle per chiamare un aiuto che arriverà troppo tardi.

3: E.A. Poe
Ci sono anche influenze più moderne. Lo scheletrico cavallo che vaga nella pianura desolata è ispirato dal racconto breve di E.A. Poe Metzengerstein

4: Bibbia, Dante, Bunyan
Numerose le citazioni bibliche, come ho segnalato nelle note. Ma anche l'Inferno dantesco e il Pilgrim's Progress (178) di Bunyan hanno contribuito alla generale atmosfera del poema. Una terra desolata, inaridita e sfregiata dallo sfruttamento industriale, dove l'individuo vaga smarrito, alla vana ricerca di qualcosa che dia valore alla sua esistenza. 


Childe Roland to the Dark Tower Came

Childe Roland alla Torre Nera giunse
Robert Browning (1832)

 




1     My first thought was, he lied in every word,
2         That hoary cripple, with malicious eye
3         Askance to watch the working of his lie
4     On mine, and mouth scarce able to afford
5     Suppression of the glee that pursed and scored
6         Its edge, at one more victim gained thereby.
  
      I.
Il mio primo pensiero fu, egli mente ad ogni parola,
    Quello storpio canuto, col suo occhio maligno
    A fissare di traverso l'effetto della sua menzogna
Sui miei, e la bocca capace a mala pena
Di trattenere la gioia che ne increspava e segnava
    Il profilo, per la nuova vittima così guadagnata. 




7     What else should he be set for, with his staff?
8         What, save to waylay with his lies, ensnare
9         All travellers who might find him posted there,
10   And ask the road? I guessed what skull-like laugh
11   Would break, what crutch 'gin write my epitaph
12       For pastime in the dusty thoroughfare,

          II.
Per cos'altro dovrebbe starsene lì, col suo bastone?
     Per cosa, se non tendere agguati con le sue bugie, intrappolare
     Tutti i viaggiatori che lo trovano appostato lì,
E chiedono la strada? Indovinai le risa da teschio che ne                          Sarebbero scaturite, la gruccia che avrebbe scritto il mio epitaffio
     Per passatempo nella strada polverosa,

13   If at his counsel I should turn aside
14       Into that ominous tract which, all agree,
15       Hides the Dark Tower. Yet acquiescingly
16   I did turn as he pointed: neither pride
17   Nor hope rekindling at the end descried,
18       So much as gladness that some end might be.

            III.
Se seguendo il suo consiglio dovessi deviare
      Verso quella distesa fatale che, tutti concordano,
       Nasconde la Torre Nera. Eppure acquiescente
Mi diressi dove aveva indicato, non per orgoglio
Né per speranza riaccesa alla vista della meta,
      Quanto piuttosto per la gioia che ci potesse essere una fine.

19   For, what with my whole world-wide wandering,
20       What with my search drawn out thro' years, my hope
21       Dwindled into a ghost not fit to cope
22   With that obstreperous joy success would bring,
23   I hardly tried now to rebuke the spring
24       My heart made, finding failure in its scope.

  IV.
Perché, tra il mio girovagare il mondo intero,
        E la mia ricerca che si trascinava negli anni, la speranza
        Si era ridotta ad un fantasma incapace di affrontare
Quella strepitosa gioia che il successo avrebbe comportato
A fatica ora cercai di rimproverare il balzo che
        Il mio cuore fece, trovandosi prossimo al fallimento.

25   As when a sick man very near to death
26       Seems dead indeed, and feels begin and end
27       The tears and takes the farewell of each friend,
28   And hears one bid the other go, draw breath
29   Freelier outside ("since all is o'er," he saith,
30       "And the blow fallen no grieving can amend";)

    V.
Come quando un uomo ammalato è così prossimo alla morte
      Da sembrare veramente morto, e sente sgorgare e cessare
      Le lacrime e riceve l'addio di tutti i suoi amici,
E sente l'uno dire all'altro di andare, dà sfogo
Ad un sospiro  di sollievo (“poiché tutto è finito” disse,
      “E il colpo inferto non può emendare il dolore;”)

31   While some discuss if near the other graves
32       Be room enough for this, and when a day
33       Suits best for carrying the corpse away,
34   With care about the banners, scarves and staves:
35   And still the man hears all, and only craves
36       He may not shame such tender love and stay.

      VI.
Mentre alcuni discutono se vicino alle altre tombe
        Ci sia abbastanza spazio per lui, e quale giorno
        Sia il più adatto per portare via il corpo,
Con attenzione agli stendardi, le insegne e le aste:
E l'uomo ancora sente tutto, e solo brama
         Di non sprecare mai un amore così tenero restando vivo.

37   Thus, I had so long suffered in this quest,
38       Heard failure prophesied so oft, been writ
39       So many times among "The Band"--to wit,
40   The knights who to the Dark Tower's search addressed
41   Their steps--that just to fail as they, seemed best,
42       And all the doubt was now--should I be fit?

     VII.
Allo stesso modo, avevo così a lungo sofferto nella mia ricerca,
        Avevo sentito profetizzare il fallimento tante volte, essere
        Associato tante volte alla “Banda” - cioè,
I cavalieri che diressero i loro passi alla ricerca della
Torre Nera – che fallire come loro sembrava la cosa migliore,
        E l'unico mio dubbio era – ne sarei stato degno?

43   So, quiet as despair, I turned from him,
44       That hateful cripple, out of his highway
45       Into the path he pointed. All the day
46   Had been a dreary one at best, and dim
47   Was settling to its close, yet shot one grim
48       Red leer to see the plain catch its estray.

       VIII.
Così, con muta disperazione, girai le spalle a lui,
        Quell'odioso storpio, e alla sua strada maestra
        Prendendo il sentiero che mi aveva indicato. La giornata
Era stata cupa nella sua parte migliore, e fosca
Si avvicinava alla sua conclusione, tuttavia lanciò una rossa
        Occhiata sinistra per osservare la pianura ghermire il suo vagabondo.

49   For mark! no sooner was I fairly found
50       Pledged to the plain, after a pace or two,
51       Than, pausing to throw backward a last view
52   O'er the safe road, 'twas gone; grey plain all round:
53   Nothing but plain to the horizon's bound.
54       I might go on; nought else remained to do.

     IX.
Attenzione! Mi ero appena consegnato
        Alla pianura, dopo un passo o due,
        Quando, fermandomi a dare un ultimo sguardo indietro
Alla strada sicura, quella era sparita, grigia pianura tutto intorno:
Niente se non pianura fino al limite dell'orizzonte.
        Potevo andare avanti, niente altro mi restava da fare.

55   So, on I went. I think I never saw
56       Such starved ignoble nature; nothing throve:
57       For flowers--as well expect a cedar grove!
58   But cockle, spurge, according to their law
59   Might propagate their kind, with none to awe,
60         You'd think; a burr had been a treasure-trove.

X.
Così, andai avanti. Penso che non vidi mai
        Una natura così ignobile e famelica; nulla vi prosperava:
        In quanto ai fiori – come aspettarsi un boschetto di cedri!
Ma zizzania e cipressina, secondo la loro natura
Potevano propagarsi, senza niente da temere,
        Avresti pensato; una lappola sarebbe stato un tesoro.

61   No! penury, inertness and grimace,
62       In some strange sort, were the land's portion. "See
63       Or shut your eyes," said Nature peevishly,
64   "It nothing skills: I cannot help my case:
65   'Tis the Last Judgment's fire must cure this place,
66       Calcine its clods and set my prisoners free."

XI.
Penuria, inerzia e bruttezza,
        In qualche strano modo, erano il nutrimento
        Di quella terra. “Guarda oppure chiudi gli occhi,” disse
La Natura stizzita, “Non c'è rimedio, non posso farci niente:
“Solo il fuoco del Giudizio può emendare questo posto,
        Calcinare le sue zolle e liberare i miei prigionieri.”

67   If there pushed any ragged thistle-stalk
68       Above its mates, the head was chopped; the bents
69       Were jealous else. What made those holes and rents
70   In the dock's harsh swarth leaves, bruised as to baulk
71   All hope of greenness? 'tis a brute must walk
72       Pashing their life out, with a brute's intents.

      XII.
Se uno stentato cardo spingeva il suo stelo
        Sopra i suoi compagni, la testa gli veniva mozzata, le altre
        Erbe ne erano gelose. Chi faceva quei fori e quelle crepe
Nelle foglie dure e scure del romice, illividite fino a negare
Ogni speranza di verde? Solo una bestia può schiacciare così
        La loro vita sotto i suoi passi, con intento bestiale.

73   As for the grass, it grew as scant as hair
74       In leprosy; thin dry blades pricked the mud
75       Which underneath looked kneaded up with blood.
76   One stiff blind horse, his every bone a-stare,
77   Stood stupefied, however he came there:
78       Thrust out past service from the devil's stud!

XIII.
L'erba poi, cresceva rada come i capelli
       Ad un lebbroso; secchi fili d'erba sottili ferivano    
       L'argilla sottostante che pareva impastata col sangue.
Un cavallo magro e cieco, con le ossa bene in vista,
Se ne stava intontito, comunque fosse arrivato lì:
       Cacciato via dal suo antico servizio di stallone del diavolo.

79   Alive? he might be dead for aught I know,
80      With that red gaunt and colloped neck a-strain,
81       And shut eyes underneath the rusty mane;
82   Seldom went such grotesqueness with such woe;
83   I never saw a brute I hated so;
84       He must be wicked to deserve such pain.

   XIV.
Era vivo? Poteva essere morto per quanto  ne sapevo,
      Con quel suo stentato collo rosso, nodoso e macilento,
      E gli occhi chiusi sotto la criniera rugginosa;
Raramente grottesco e dolore sono andati insieme in tal modo
Non vidi mai bestia a me così odiosa;
      Doveva essere malvagio per meritare tanta sofferenza.

85   I shut my eyes and turned them on my heart.
86       As a man calls for wine before he fights,
87       I asked one draught of earlier, happier sights,
88   Ere fitly I could hope to play my part.
89   Think first, fight afterwards--the soldier's art:
90       One taste of the old time sets all to rights.

          XV.
Chiusi gli occhi e li volsi al mio cuore.
     Come un uomo che chiede vino prima di battersi,
      Io chiesi un sorso di visioni più antiche e felici,
Per poter poi sperare di fare bene la mia parte.
Prima pensa, poi combatti – questa è l'arte del soldato:
      Un assaggio del tempo andato mette tutto a posto.

91   Not it! I fancied Cuthbert's reddening face
92       Beneath its garniture of curly gold,
93       Dear fellow, till I almost felt him fold
94   An arm in mine to fix me to the place
95   That way he used. Alas, one night's disgrace!
96       Out went my heart's new fire and left it cold.

           XVI.
Non fu così! Rividi il volto arrossato di Cuthbert
      Incorniciato dai suoi riccioli d'oro,
      Caro amico, finché quasi sentii il suo braccio
Infilarsi sotto il mio come era solito fare per
Trattenermi al mio posto. Ahimè, il disonore di quella notte!
      Una nuova fiamma avvampò il mio cuore e lo raggelò.

97   Giles then, the soul of honour--there he stands
98       Frank as ten years ago when knighted first.
99       What honest men should dare (he said) he durst.
100 Good--but the scene shifts--faugh! what hangman hands
101 In to his breast a parchment? His own bands
102     Read it. Poor traitor, spit upon and curst!

 XVII.
Poi Giles, un campione d'onore, mi sta davanti
      Leale come dieci anni fa quando fu nominato cavaliere.
      Ciò che un uomo onesto doveva osare (disse) egli osava.
Tutto bene – ma la scena cambia – quale disonore! Cos'è quella
Pergamena che il boia gli appunta sul petto? Quelli della sua banda 
       Lo leggono. Povero traditore, coperto di sputi e maledetto.

103 Better this present than a past like that;
104     Back therefore to my darkening path again!
105     No sound, no sight as far as eye could strain.
106 Will the night send a howlet or a bat?
107 I asked: when something on the dismal flat
108     Came to arrest my thoughts and change their train.

XVIII.
Meglio questo presente che un passato come quello;
      Così riprendo il mio sentiero sempre più oscuro!
      Non un suono, niente si vede fin dove l'occhio riesce ad arrivare.
La notte porterà con sé un gufo o un pipistrello?
Mi chiedevo, quando qualcosa su quella pianura desolata
      Giunse ad arrestare i miei pensieri e a mutarne il corso.

109 A sudden little river crossed my path
110     As unexpected as a serpent comes.
111     No sluggish tide congenial to the glooms;
112 This, as it frothed by, might have been a bath
113 For the fiend's glowing hoof--to see the wrath
114     Of its black eddy bespate with flakes and spumes.

            XIX.
Un improvviso fiumiciattolo attraversò il mio sentiero
      Inaspettato come un serpente giunse.
      Non una pigra corrente congeniale a quella desolazione;
Questo, che scorreva spumeggiante, avrebbe potuto essere il lavacro per il fiammeggiante zoccolo del diavolo – a giudicare
      Dall'irruenza del suo nero vortice ribollente di schizzi e  schiuma.

115 So petty yet so spiteful! All along
116     Low scrubby alders kneeled down over it;
117     Drenched willows flung them headlong in a fit
118 Of mute despair, a suicidal throng:
119 The river which had done them all the wrong,
120     Whate'er that was, rolled by, deterred no whit.

            XX.
Così piccolo eppure così malvagio! Lungo il suo corso
      Bassi ontani stentati si inginocchiavano su di esso;
      Salici fradici vi si tuffavano a capofitto in un eccesso
Di muta disperazione, una folla suicida:
Il fiume che gli aveva fatto tutto il male possibile,
      Qualunque fosse, continuava a scorrere, senza temere ostacoli.

121 Which, while I forded,--good saints, how I feared
122     To set my foot upon a dead man's cheek,
123     Each step, or feel the spear I thrust to seek
124 For hollows, tangled in his hair or beard!
125 --It may have been a water-rat I speared,
126     But, ugh! it sounded like a baby's shriek.

 XXI.
Mentre lo guadavo, - per tutti i santi, avevo paura
      Di calpestare la guancia di un uomo morto,
      Ad ogni passo, o di sentire la lancia che spingevo giù a cercare
Buche, impigliarsi nei suoi capelli o nella sua barba!
- Forse era un ratto acquatico quello che avevo infilzato,
      Ma, oddio! Il suo grido sembrava quello di un bambino.

127 Glad was I when I reached the other bank.
128     Now for a better country. Vain presage!
129     Who were the strugglers, what war did they wage,
130 Whose savage trample thus could pad the dank
131 Soil to a plash? Toads in a poisoned tank,
132     Or wild cats in a red-hot iron cage--

      XXII.
Fui felice quando raggiunsi l'altra sponda.
      E ora, alla ricerca di una terra migliore. Vana illusione!
      Chi erano i contendenti, quale guerra avevano ingaggiato,
Di chi era il selvaggio calpestio che aveva ridotto il suolo
Umido in un pantano? Rospi in una vasca avvelenata,
      O gatti selvatici in una gabbia di ferro incandescente -

133 The fight must so have seemed in that fell cirque.
134     What penned them there, with all the plain to choose?
135     No foot-print leading to that horrid mews,
136 None out of it. Mad brewage set to work
137 Their brains, no doubt, like galley-slaves the Turk
138     Pits for his pastime, Christians against Jews.

  XIII.
Tale doveva essere sembrata la lotta in quella crudele arena.
      Che cosa li aveva confinati lì, con tutta la pianura a disposizione?
      Nessuna impronta conduceva a quelle orribili scuderie,
Nessuna ne usciva fuori. Una folle progenie aveva messo in funzione
Il suo cervello, senza dubbio, come gli schiavi delle galere che il turco
      Fa combattere per suo divertimento, cristiani contro ebrei.

139 And more than that--a furlong on--why, there!
140     What bad use was that engine for, that wheel,
141     Or brake, not wheel--that harrow fit to reel
142 Men's bodies out like silk? with all the air
143 Of Tophet's tool, on earth left unaware,
144     Or brought to sharpen its rusty teeth of steel.

             XXIV.
E poi ancora – trecento metri più avanti – oh, laggiù!
      A quale uso sinistro era destinato quel marchingegno, quella ruota,
      O meglio gramola, non ruota – quell'erpice capace di dipanare
I corpi degli uomini come seta? Con tutta l'aria
Dello strumento del Trophet, lasciato in giro inavvertitamente,
      O portato lì ad affilare i suoi denti di acciaio arrugginiti.

145 Then came a bit of stubbed ground, once a wood,
146     Next a marsh, it would seem, and now mere earth
147     Desperate and done with; (so a fool finds mirth,
148 Makes a thing and then mars it, till his mood
149 Changes and off he goes!) within a rood--
150     Bog, clay and rubble, sand and stark black dearth.

          XXV.
Poi arrivò un tratto di terreno coperto di tronconi, una volta un bosco,
      Poi una palude, sembrava, e ora solo
      Terra disperata e sfatta; (così si diverte uno sciocco,
Fa una cosa e poi la disfa, finché gli aggrada
E poi se ne va!) in meno di un quarto di acro -
       Palude, argilla e pietrisco, sabbia e penuria aspra e nera.

151 Now blotches rankling, coloured gay and grim,
152     Now patches where some leanness of the soil's
153     Broke into moss or substances like boils;
154 Then came some palsied oak, a cleft in him
155 Like a distorted mouth that splits its rim
156     Gaping at death, and dies while it recoils.

    XXVI.
Ora chiazze pestilenziali, dai colori accesi e sinistri,
      Ora zone dove la fragilità del terreno
      Erompeva in muschio o sostanze simili a pustole;
Poi arrivò una quercia tremolante, con uno squarcio
Simile ad una bocca contorta che si spalanca
     All'arrivo della morte, e muore mentre si richiude.

157 And just as far as ever from the end!
158     Nought in the distance but the evening, nought
159     To point my footstep further! At the thought,
160 A great black bird, Apollyon's bosom-friend,
161 Sailed past, nor beat his wide wing dragon-penned
162     That brushed my cap--perchance the guide I sought.

         XXVII.
E ancora lontano dalla fine come sempre!
      Niente in lontananza se non la sera, niente
      A guidare oltre i miei passi! A quel pensiero,
Un grande uccello nero, amico del cuore di Apollyon,
Volteggiò su di me, senza battere le sue grandi ali di drago
      Che sfiorarono il mio copricapo – forse la guida che cercavo.

163 For, looking up, aware I somehow grew,
164     'Spite of the dusk, the plain had given place
165     All round to mountains--with such name to grace
166 Mere ugly heights and heaps now stolen in view.
167 How thus they had surprised me,--solve it, you!
168     How to get from them was no clearer case.

XXVIII.
Poi, guardando in su, non so come mi accorsi,
      Malgrado l'oscurità, che la pianura aveva lasciato il posto
      Tutto intorno alle montagne – tale nome era un eufemismo
Per delle brutte alture e cumuli che ora furtivamente mi si paravano dinanzi.
Come ne fossi rimasto sorpreso, - potete immaginarlo!
      Come andarmene di la, non mi era chiaro.

169 Yet half I seemed to recognise some trick
170     Of mischief happened to me, God knows when--
171     In a bad dream perhaps. Here ended, then,
172 Progress this way. When, in the very nick
173 Of giving up, one time more, came a click
174     As when a trap shuts--you're inside the den!

      XXIX.
Ma quasi mi sembrò di riconoscere un certo trucco
      Malvagio che mi era già accaduto, Dio sa quando -
      In un cattivo sogno forse. Qui si arrestava, dunque,
La mia strada. Quando, proprio nel momento
Di arrendermi, ancora una volta, ci fu un click
      Come quando una trappola si chiude – ci sei dentro!


175 Burningly it came on me all at once,
176     This was the place! those two hills on the right,
177     Crouched like two bulls locked horn in horn in fight;
178 While to the left, a tall scalped mountain . . . Dunce,
179 Dotard, a-dozing at the very nonce,
180     After a life spent training for the sight!

             XXX.
Come una fiammata improvvisa mi giunse,
      Era quello il posto! Quelle due colline sulla destra,
      Accovacciate come due tori con le corna intrecciate nella lotta;
Mentre sulla sinistra, un'alta montagna calva… Asino,
Rimbambito, dormire proprio adesso,
      Dopo una vita spesa a prepararti per questa scena!

181 What in the midst lay but the Tower itself?
182     The round squat turret, blind as the fool's heart
183     Built of brown stone, without a counterpart
184 In the whole world. The tempest's mocking elf
185 Points to the shipman thus the unseen shelf
186     He strikes on, only when the timbers start.

 XXXI.
Che cosa c'è lì in mezzo se non la Torre stessa?
      Quel tozzo torrione circolare, cieco come il cuore di uno sciocco
      Fatto di pietra scura, senza eguale
Nel mondo intero. Il beffardo elfo della tempesta
Allo stesso modo indica al marinaio la scogliera sommersa
      Su cui va a sbattere, solo quando il fasciame trema.

187 Not see? because of night perhaps?--why, day
188     Came back again for that! before it left,
189     The dying sunset kindled through a cleft:
190 The hills, like giants at a hunting, lay
191 Chin upon hand, to see the game at bay,--
192     "Now stab and end the creature--to the heft!"

            XXXII.
Non vedi? Forse a causa della notte? - oh, il giorno
      Ritornò per quello! Prima di andare,
      Il tramonto morente si accese attraverso una spaccatura:
Le colline, come giganti a caccia, con il mento
Poggiato sulla mano, per osservare la preda senza scampo, -
      “Ora affonda la lama e finisci quella creatura – fino all'elsa!”

193 Not hear? when noise was everywhere! it tolled
194     Increasing like a bell. Names in my ears
195     Of all the lost adventurers my peers,--
196 How such a one was strong, and such was bold,
197 And such was fortunate, yet each of old
198     Lost, lost! one moment knelled the woe of years.

     XXXIII.
Non senti? Eppure il frastuono era dappertutto! Rintocchi
      Crescenti come di campana. Nelle mie orecchie i nomi
      Di tutti gli avventurieri  scomparsi miei pari, -
Come l'uno era forte, e l'altro era coraggioso,
E quell'altro fortunato, ma tutti ormai da tempo
       Scomparsi, perduti! Il rintocco di un attimo per il dolore di anni.

199 There they stood, ranged along the hillsides, met
200     To view the last of me, a living frame
201     For one more picture! in a sheet of flame
202 I saw them and I knew them all. And yet
203 Dauntless the slug-horn to my lips I set,
204     And blew. "Childe Roland to the Dark Tower came."

             XXXIV.
Stavano lì, schierati lungo i fianchi della collina, riuniti
      Per vedermi l'ultima volta, cornice vivente
      Per l'ultimo quadro! Avvolti in un sudario di fiamme
Li vidi e tutti li riconobbi. Eppure
Intrepido mi portai alle labbra il corno di guerra
      E soffiai “Childe Roland alla Torre Nera giunse.”



Note
1. Il titolo della poesia è tratto da un verso del Re Lear di Shakespeare, precisamente un verso tratto da una ballata popolare citato dal personaggio di Edgar (III, iv). "Childe" indica un giovane di nobile famiglia destinato a diventare cavaliere.
2. All agree, apparentemente una contraddizione che si potrebbe spiegare attribuendo l'affermazione non a Roland, ma allo storpio, nel tentativo di dare verosimiglianza alla sua menzogna.
3. Estray: termine piuttosto insolito per indicare un vagabondare senza meta, usato anche da E. A. Poe nel suo racconto breve Metzengerstein, possibile fonte per il cavallo descritto nei versi 76-84.
4. Calcinare: bruciare qualcosa per ridurlo in polvere, dal latino calx, calce
5. To pash, Middle English per smash, schiacciare, frantumare.
6. 74-86: la descrizione dello stallone (stud) infernale sembra tratta dal racconto di Poe Metzengerstein, l'aspetto macilento della bestia a me ricorda anche la xilografia di Durer I quattro cavalieri dell'apocalisse, in particolare il macilento cavallo di Carestia; la sua cecità lo rende forse messaggero della terra dei morti, l'allusione al suo passato sevizio è un chiaro riferimento alla sua presente sterilità.
7. L'improvvisa apparizione del fiume sembra interrompere desolazione del paesaggio ma i continui riferimenti alla sua natura malvagia lo rendono piuttosto simile ad un fiume infernale. Questo predispone il lettore non ad un miglioramento ma ad un peggioramento del paesaggio.
8. A better country: frase biblica associata alla salvazione (Ebrei xi 16) e rende ancora più amara l'illusione di Roland.
9. Era proverbiale la crudeltà dei turchi.
10. Il Trophet nella Bibbia era una località di Gerusalemme dove i seguaci dell'antico culto caanita facevano offerte rituali agli dei Moloch e Baal bruciando bambini ancora vivi. Per i cristiani è sinonimo di Inferno.
11. Apollyon è “l'angelo del pozzo senza fondo” (Rivelazione ix 11)
12. Cieco come il cuore di uno sciocco: cieco in architettura vuol dire senza finestre ma contiene anche connotazioni bibliche di cecità spirituale (Bibbia, Salmi xiv 1; Matteo xxiii 16-17).
13. Slug-horn: il termine deriva probabilmente dal gaelico sluagh «esercito» e gairm «grido», da cui il termine slogan (grido di guerra) oggi usato con il significato di 'breve frase, incisiva e sintetica, spesso a scopi pubblicitari.' Ma B. lo usa con l'errato significato di 'corno,' ripetendo l'errore già fatto dal giovane poeta Chatterton nel suo poema The Battle of Hastings, II, 10: "Some caught a slughorne and an onset wound."









 

 
 



 

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