sabato 12 ottobre 2019

"2 B R 0 2 B"







"2 B R 0 2 B" è un breve racconto di fantascienza distopica di Kurt Vonnegut, originalmente pubblicato nella rivista Worlds of If Science Fiction, 1962. Il titolo viene pronunciato "2 B R naught 2 B", riferendosi al famoso monologo "to be, or not to be" dell’Amleto di William Shakespeare (scena prima - atto terzo). Nella storia, la celeberrima frase si riferisce al numero di telefono che la gente di un ipotetico futuro compone per prenotare il suicidio assistito con l’Ufficio federale per la terminazione.
In un futuro prossimo venturo la massima virtù civica sarà il volontario e pragmatico sacrificio della vita: Kurt Vonnegut affronta i temi classici della fantascienza (illustre precedente: Brave New World di Hldus Huxley, 1932) come il controllo sociale, le metropoli affollate e la paura per la mancanza di risorse, in modo semplice e geniale, mettendo al centro della storia l’uomo e i suoi rovelli interiori.
Lo scrittore immagina che nel futuro il mondo abbia sconfitto la vecchiaia e le malattie e che la gente abbia la possibilità di vivere indefinitamente e pertanto, per tenere sotto controllo la popolazione, per ogni nuovo nato un anziano deve sottoporsi volontariamente alla morte, altrimenti il bambino non potrà vivere.
L’autore assume il punto di vista di un anziano pittore cinico e disincantato, molto critico verso l’apparente perfezione del mondo in cui vive, esemplificato nel murale che sta dipingendo: Il felice giardino della vita.
Tuttavia, dopo aver assistito al duplice omicidio e al suicidio commessi da un giovane padre per fare spazio ai suoi tre gemelli, l’artista ricorda le disperate situazione del mondo, prima che la crescita demografica fosse tenuta sotto controllo: “...in giro non c’era nemmeno abbastanza acqua potabile, e niente da mangiare se non alghe – e ancora la gente insisteva sul suo diritto a riprodursi come conigli. E il loro diritto, se possibile, a vivere per sempre.Dopo aver considerato il benessere e la pace di cui gode ora la gente, il pittore decide di aver vissuto abbastanza e compone il fatidico numero.




💥 Nel 2016 una produzione canadese ha realizzato un breve filmato diretto da Marco Checa Garcia basato sul racconto di Kurt Vonnegut.



















Problemi? Basta alzare il telefono. Li abbiamo risolti tutti – e tutti allo stesso modo.

2
B
R
0
2
B

di KURT VONNEGUT, JR.




Andava tutto a meraviglia.
Non c’erano prigioni, né squallide periferie, né manicomi, né invalidi, né povertà, né guerre.
Tutte le malattie erano state sconfitte. Così pure la vecchiaia.
La morte, incidenti fatali, erano un’avventura per volontari.
La popolazione degli Stati Uniti si era stabilizzata a quarantacinque milioni di anime.

Un luminoso mattino nell’ospedale di maternità di Chicago, un uomo di nome Edward K. Wehling, Jr. stava aspettando che sua moglie partorisse. Era l’unico uomo nella sala di attesa. Ormai non nasceva più tanta gente.
Wheling aveva sessantacinque anni, un giovincello in una popolazione la cui età media era di centoventinove anni.
Le radiografie avevano rivelato che sua moglie aspettava tre gemelli. Sarebbero stati i suoi primi bambini.
Il giovane Wheling si era rannicchiato sulla sedia, con la testa fra le mani. Era così dimesso, così immobile e incolore da essere virtualmente invisibile. Il suo mimetismo era perfetto, dal momento che anche la sala d’attesa aveva un’aria trascurata e deprimente. Le sedie e i posacenere erano stati spostati lontano dalle pareti. Il pavimento era ricoperto da teli protettivi pieni di schizzi.

 

Stavano ridipingendo la stanza. Veniva ridipinta come un memoriale ad un umo che era morto volontariamente.
Un anziano dall’espressione sardonica, di circa duecento anni, sedeva su una scala a libretto, dipingendo un murale che non gli piaceva. Nei tempi andati, quando la gente invecchiava visibilmente, gli avrebbero dato circa trentacinque anni. La vecchiaia lo aveva toccato fino a quel punto prima che fosse stata trovata la cura contro l’invecchiamento.
Il murale a cui stava lavorando ritraeva un giardino estremamente ordinato. Donne e uomini in bianco, dottori e infermiere, zappavano la terra, piantavano nuovi germogli, spruzzavano insetticidi, spargevano fertilizzanti.
Uomini e donne in camici viola tiravano via le erbacce, abbattevano le piante che erano troppo vecchie e ammalate, rastrellavano le foglie, trasportavano i rifiuti all’inceneritore.
Mai, mai, mai – nemmeno nell’Olanda medievale o nell’antico Giappone, c’era stato un giardino più formale o meglio tenuto. Ogni pianta aveva tutto lo spazio, tutta la luce, tutta l’acqua, tutta l’aria e il nutriente che le serviva.



Un inserviente dell’ospedale veniva giù per il corridoio canticchiando una canzone famosa:


Tesoro, se non ti piacciono i miei baci,
Ecco quello che farò:
Andò a trovare una ragazza vestita di viola,
Darò un bacio a questo triste mondo, tra la la la,
Se tu non vuoi il mio amore,
Perché dovrei occupare tutto questo spazio?
Me ne andrò da questo vecchio pianeta,
E lascerò il mio posto a qualche dolce bimbo.


L’inserviente si affacciò nella sala e diede un’occhiata al murale. “Sembra così reale,” disse, “Praticamente, mi sembra di stare là dentro.”
Cosa ti fa pensare di non esserci già?” disse il pittore, facendo un sorriso ironico. “Si chiama ‘Il felice giardino della vita,’ sai?”
E’ molto buono da parte del dottor Hitz,” disse l’inserviente.
Si riferiva ad una delle figure maschili vestita di bianco, il cui volto ritraeva il dottor Benjamin Hitz, il primario di ostetricia dell’ospedale. Hitz era un uomo di una bellezza accecante.
Ancora tante facce da inserire,” disse l’inserviente. Voleva dire che le facce di molte figure del murale erano ancora vuote. Tutti i vuoti dovevano essere riempiti con i ritratti delle persone importanti dello staff dell’ospedale o dell’Ufficio federale per la terminazione di Chicago.
Deve essere bello saper dipingere immagini che rassomiglino a qualcosa,” disse l’inserviente.
Il volto del pittore assunse un’espressione di disprezzo. “Pensi che io sia orgoglioso di questo impiastro?” disse. “Pensi che questa sia la mia idea di come è veramente la vita?”
Qual’è la tua idea della vita?” disse l’inserviente.
Il pittore indicò un telo protettivo tutto inzaccherato. “Eccotene una buona rappresentazione,” disse. “Incornicialo e avrai un’immagine dannatamente più onesta di questa.”
Mi sa che sei un tipo macabro,” disse l’inserviente.
E’ un crimine?”
L’inserviente fece spallucce. “Nonno, se non ti piace questo mondo...” disse, e finì il concetto con un calambour che corrispondeva al numero di telefono che la gente che non voleva più vivere poteva chiamare. Lo zero nel numero telefonico lo pronunciò "naught."
Il numero era "2 B R 0 2 B."
Era il numero di telefono di un’istituzione i cui fantasiosi soprannomi includevano: ‘Distributore automatico,’ ‘Scatolificio,’ ‘Spidocchiatoio,’ ‘Lucky Pierrei,’ ‘Addio, mamma,’ ‘Happy Hooliganii,’ ‘Baciami subito.’ ‘Perché preoccuparsiiii?’ ‘Non piangere più,’ ‘Frullatore Waringiv,’ ‘Vai facile,’ ‘Spulcia-pecorev,’ ‘La lettiera per gatti,’ ‘Il regno degli uccelli.’
"To be or not to be" era il numero di telefono della camera a gas municipale dell’Ufficio federale per la terminazione.
Il pittore fece marameo all’inserviente. “Quando deciderò che è tempo di andarmene,” disse, “non sarà allo spidocchia-pecore.”
Una cosetta fai-da-te, eh?” disse l’inserviente. “Un gran casino, nonno. Perché non hai un po’ di considerazione per chi poi dovrà ripulire?”
Il pittore espresse con una parolaccia la sua mancanza di preoccupazione per le tribolazioni dei sopravvissuti. “Al mondo servirebbe un bel po’ di casino in più, secondo me,” disse.
L’inserviente rise e se ne andò.
Wehling, il padre in attesa, borbottò qualcosa senza alzare la testa. E poi ricadde nel silenzio.
Una donna imponente e appariscente avanzò nella sala d’attesa sui suoi tacchi a spillo. Le scarpe, le calze, il trench, la borsa e il berretto erano tutti color viola, quel viola che il pittore chiamava “il colore dei grappoli nel giorno del giudizio.”
Il simbolo sullo zainetto viola era il logo del Servizio assistenza dell’ufficio federale per la terminazione, un’aquila appollaiata su di un tornello.
Il volto della donna mostrava una fitta peluria – di fatto, si trattava di veri e propri baffi. Un fatto curioso riguardo le hostess della camera a gas era che, non importa quanto graziose e femminili fossero al momento dell’assunzione, a tutte spuntavano i baffi nel giro di cinque anni.


E’ qui che dovrei venire?” chiese al pittore.
Dipende molto da quello deve fare,” disse. “Non sta per partorire, vero?”
Mi hanno detto che avrei dovuto posare per un dipinto,” disse. “Mi chiamo Leora Duncan.”
E mette a mollo la gentevi,” disse
Cosa?”
Lasci perdere,” disse.
E’ proprio un bel dipinto,” disse. “Sembra un paradiso, o qualcosa del genere.”
O qualcosa del genere.” disse il pittore. Prese una lista di nomi dal suo camice. "Duncan, Duncan, Duncan," disse, scorrendo la lista. “Sì – ecco. Ha il diritto di essere immortalata. Vede qualche corpo senza volto su cui le piacerebbe che appiccicassi la sua testa? E’ rimasta poca scelta.”
La donna esaminò il murale scoraggiata. “Caspita,” disse, “mi sembrano tutti uguali. Non capisco niente di arte.”
Un corpo è un corpo, eh?” disse il pittore. “Molto bene. Come esperto di belle arti, le raccomando questo corpo qui.” Indicò una figura di donna senza volto che trasportava dei rami secchi all’inceneritore.
Beh,” disse Leora Duncan, “Sembrano più quelli dello smaltimento, vero? Voglio dire, io sono nel servizio. Non mi occupo di smaltimento.”
Il pittore batté le mani con simulato compiacimento, “Dice di non capire niente di arte, e un un attimo dopo mi dimostra di saperne più di me! Logicamente, la figura di una che trasporta fascine è sbagliata per una hostess. Tagliare o potare – questo è più in linea con lei.” E indicò una figura in viola che stava segando il ramo secco di un melo. “Che ne dice di quella?” chiese. “La soddisfa?”
Oh Dio...” disse, arrossì e assunse un’aria umile - “così… così mi mette proprio accanto al dottor Hitz.”
Questo le da fastidio?” disse.
Santo cielo, no! E’... è un tale onore.”
Ah, lei… lo ammira, eh?” disse.
Chi non lo ammira?” disse, guardando il ritratto di Heitz con devozione. Era il ritratto di un onnipotente, abbronzato Zeus dai capelli bianchi, vecchio di duecento anni. “Chi non lo ammira?” ripeté la donna. “E’ stato il responsabile della costruzione della prima camera a gas di Chicago.”
Niente mi farebbe più piacere,” disse il pittore. “che mettervi al suo fianco per sempre. Segare via un ramo – questo le sembra appropriato?”
Questo rassomiglia molto a quello che faccio,” disse. Era umile riguardo al suo lavoro. Quello che faceva era mettere a proprio agio la gente mentre li uccideva.
E mentre Leora Duncan stava posando per il suo ritratto, nella sala d’attesa fece la sua comparsa il dottor Hitz in persona. Era alto un metro e novanta e irradiava importanza, successo e gioia di vivere.
Bene, miss Duncan! Miss Duncan!” disse, e fece un gioco di parole. “Cosa ci fa qui?” disse. “ Questo non è il posto dove la gente se ne va. Questo è il posto dove la gente arriva!”
Saremo ritratti insieme nello stesso dipinto,” disse timidamente.
Benissimo!” esclamo il dottor Hitz con entusiasmo. “E, dica, è per caso quello il dipinto?”
Sono assolutamente onorata di esserci insieme a lei,” rispose Leora.
Lasci che le dica,” replicò il dottore. “che sono io onorato di esserci insieme a lei. Senza donne come lei, questo nostro meraviglioso mondo non sarebbe possibile.”
La salutò e si avviò verso la porta che conduceva alle sale parto. “Indovini cosa è appena nato,” disse.
Non saprei.”
Tre gemelli!”
Tre gemelli!” esclamò la donna pensando alle implicazioni legali di tre gemelli.


La legge diceva che nessun neonato poteva sopravvivere a meno che i genitori non trovassero qualcuno disposto a morire volontariamente. Tre gemelli, per poter vivere tutti e tre, richiedevano tre volontari.
I genitori hanno tre volontari?” chiese Lora Duncan.
A quanto ne so,” disse il dottor Hitz, “ne avevano uno e stavano cercando di procurarsene altri due.”
Non credo ci siano riusciti,” disse Leora. “Nessuno ha fissato tre appuntamenti con noi. Niente altro che appuntamenti singoli per tutto il giorno, a meno che non abbiano chiamato dopo che sono uscita. Qual è il nome?”
"Wehling," disse il padre in attesa, tirandosi su, con gli occhi rossi e malmesso.
"Edward K. Wehling, Jr., è il nome del felice futuro padre.”
Sollevò la mano destra, fissò un punto nel muro, proruppe in una misera risatina rauca. “Presente,” disse.
"Oh, Mr. Wehling," disse il dottor Hitz, “non l’avevo vista.”
L’uomo invisibile,” disse Wehling.
Mi hanno appena telefonato che i suoi tre gemelli sono nati,” disse il dottor Hitz. “Stanno tutti bene, come pure la madre. Sto appunto andando a visitarli.”
Urrà,” disse Wehling con espressione vacua.
Non mi sembra molto felice,” disse il dottor Hitz.
Quale uomo al posto mio non sarebbe felice?” disse Wehling. Gesticolò con le mai come a mimare una spensierata faciloneria. “Tutto quello che devo fare è scegliere quale dei tre gemelli vivrà, poi devo consegnare il mio nonno materno allo Happy Hooligan, e tornare qui con la ricevuta.”
Il dottor Hitz divenne piuttosto severo con Wehling, gli si avvicinò sovrastandolo in tutta la sua altezza. “Lei non crede nel controllo della popolazione, Mr. Wehling?" chiese.
Credo che sia una cosa veramente eccezionale,” disse Wehling nervosamente.
Le piacerebbe ritornare ai cari vecchi tempi, quando la popolazione della Terra aveva raggiunto i venti miliardi, e poi avrebbe raggiunto i quaranta miliardi, poi gli ottanta miliardi e poi i centosessanta miliardi? Sa che cosa è una drupa, Mr. Wehling?" disse Hitz.
No,” disse Wehling nervosamente.
Una drupa, Mr. Wehling, è uno di quei piccoli acini, uno di quei piccoli succosi grani delle more,” disse il dottor Hitz. “Senza controllo della popolazione, gli essere umani ora sarebbero stipati sulla superficie di questo vecchio pianeta come drupe su una bacca di more! Ci pensi!”
Wehling continuò a fissare lo steso punto sulla parete.
Nel duemila,” disse il dottor Hitz, “prima che intervenissero gli scienziati a stabilire la legge, in giro non c’era nemmeno abbastanza acqua potabile, e niente da mangiare se non alghe – e ancora la gente insisteva sul suo diritto a riprodursi come conigli. E il loro diritto, se possibile, a vivere per sempre.”
Voglio quei bambini,” disse Wehling sommessamente. “Li voglio tutti e tre.”
E’ naturale che lei lo voglia,” disse Hitz. “E’ assolutamente umano.”
Ma non voglio nemmeno che mio nonno muoia.” disse Wehling.
Nessuno è veramente felice di portare un parente stretto alla lettiera-del-gatto,” disse il dottor Hitz con tono gentile e comprensivo.
Vorrei che la gente non lo chiamasse in quel modo,” disse Leora Duncan.
Cosa?” disse il dottor Hitz.
Vorrei che la gente non lo chiamasse ‘la lettiera-del-gatto’ o cose del genere,”disse. “Questo dà alla gente un’impressione sbagliata.”
Ha assolutamente ragione,” disse il dottor Hitz. “Mi perdoni.” Si corresse e diede alle camere a gas municipali il loro nome ufficiale, un nome che nessuno usava mai in una conversazione. “Avrei dovuto dire ‘Stanze del suicidio etico,” disse.
Così è molto meglio,” disse Leora Duncan.
Questo vostro bambino – qualunque dei tre decidiate di tenere, Mr. Wehling," disse il Dr. Hitz, “lui o lei, vivrà in un pianeta felice, spazioso, pulito, ricco, grazie al controllo demografico. In un giardino simile a quello del murale.” Scosse la testa, “due secoli fa, quando ero giovane, era un tale inferno che nessuno pensava potesse durare altri venti anni. Ora secoli di pace e tutto lo spazio che vogliamo davanti a noi, fin dove la nostra immaginazione riesce a viaggiare.”
Un sorriso gli illuminò la faccia.
Il sorriso scemò quando vide che Wehling aveva appena estratto un revolver.

Wehling sparò al dottor Hitz uccidendolo. “C’è spazio per uno… uno spazio bello grande,” disse.
E poi sparò a Leora Duncan “E’ solamente morte,” le disse mentre la donna cadeva giù.
Ecco fatto! Spazio per due.”
E poi si uccise, facendo spazio a tutti e tre i suoi bambini.
Nessuno accorse. Nessuno, apparentemente, aveva sentito gli spari.
Il pittore sedette in cima alla scala, osservando pensosamente quella triste scena.
Rifletté sul lugubre rompicapo della vita che ci imponeva di nascer e, una volta nati, ci imponeva di riprodurci… di moltiplicarci e vivere il più a lungo possibile – e fare tutto ciò su un piccolissimo pianeta che avrebbe dovuto bastare per sempre.
Tutte le soluzione a cui il pittore riusciva a pensare erano terrificanti. Ancora più terrificanti di una lettiera-per-gatti, un Happy Hooligan o un vai-facile. Pensò alle guerre. Pensò alle epidemie. Pensò alle carestie.
Sapeva che non avrebbe mai più dipinto. Lasciò cadere il suo pennello sul telo sottostante. E poi decise che, per di più, ne aveva avuto abbastanza di vivere nel ‘felice giardino della vita.’ E scese lentamente dalla scala.
Prese la pistola di Wehling, con l’intenzione di spararsi
Ma non ne ebbe il coraggio.
E allora vide la cabina telefonica nell’angolo della stanza. Andò al telefono, compose l’indimenticabile numero: "2 B R 0 2 B."


Ufficio federale per la terminazione,” disse la calda voce di una hostess.
Potrei ottenere un appuntamento al più presto?” chiese, scandendo le parole.
Potremmo probabilmente inserirla nel tardo pomeriggio, signore,” disse. “Potrebbe essere anche prima, se ci sono rinunce.”
Benissimo,” disse il pittore, “inseritemi, per favore.” E diede il suo nome, facendo lo spelling.
Grazie, signore,” disse la hostess. “La sua città la ringrazia, il suo paese la ringrazia, il suo pianeta la ringrazia. Ma il ringraziamento più profondo di tutti è da parte delle future generazioni.”


FINE



iThe Adventures of Lucky Pierre è un film nudie del 1961 creato dai registi di film da cassetta Herschell Gordon Lewis e David F. Friedman. Il primo del suo genere ad essere girato a colori, il film è interpretato dal comico Billy Falbo. Spesso Pierre è coinvolto in strane ammucchiate dove i ruoli sessuali diventano molto promiscui. Oggi è anche usato per riferirsi a persone gay.

ii The doings of Happy Hooligan, conosciuto anche come Happy Hooligan, (in Italia noto come Fortunello o Fortunino) è una serie a fumetti a tavole domenicali e a strisce giornaliere realizzate da Frederick Burr Opper e pubblicate dal 1900 al 1932. Fu una delle prime serie a usare i balloons o nuvolette
Il personaggio è un ingenuo vagabondo irlandese con in testa una lattina vuota, spesso vittima di ingiustizie e sembra perseguitato dalla sfortuna ma questo non gli fa perdere il suo naturale ottimismo.

iii Why Worry, un film del 1923 interpretato da Harold Lloyd. Il ricco ipocondriaco Harold va in un paese tropicale per la sua salute (in realtà ottima) e prende in continuazione pillole, dategli dalla sua infermiera. Si trova però al centro di una rivoluzione.
ivUna marca di frullatori molto popolare all’epoca.

v Sheep Dip: uno dei tanti disinfettanti e insetticidi liquidi in cui le pecore sono immerse per uccidere parassiti e germi nel loro vello.
Oggi Sheep Dip è anche una marca di whisky in onore ad un vecchio ad una vecchia consuetudine della campagna scozzese. In passato i contadini scozzesi erano soliti distillarsi il proprio whisky e per non pagare le tasse lo mettevano in botti contrassegnate come Sheep Dip.

vi Gioco di parole tra Duncan e il verbo dunk che vuol dire immergere, mettere a mollo, inzuppare

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